Sono pochi quanti hanno deciso di approfittare della possibilità di circolare gratuitamente su tutti i mezzi pubblici ticinesi, data dal cantone a causa dell'elevato livello di particelle inquinanti nell'aria del Sottoceneri. Né le FFS né l'Autolinea Mendrisiense hanno constatato una clientela superiore al solito negli orari dei pendolari, come confermato dalla portavoce delle prime Roberta Trevisan e dal direttore della seconda Ivano Realini. Qualche passeggero in più si è visto solo dopo le 9.00.
L'ipotesi è che si sia trattato di viaggi di piacere, mentre il provvedimento non è bastato a far cambiare le abitudini di chi si reca al lavoro. Forse perché annunciato soltanto lunedì sera: per un bilancio definitivo è forse ancora presto, come conferma anche il consigliere di Stato Claudio Zali, tanto più che l'offerta è confermata per mercoledì. Viaggiare gratis su bus e treni costituiva "una parte molto importante" dell'azione cantonale, afferma il capo del Dipartimento del territorio, che si dice un po' dispiaciuto.
Il provvedimento nei confronti dei veicoli Euro 3 (8'500 auto e 4'700 furgoni in Ticino), per quanto "abbastanza efficace", è invece "secondario". Non si è voluto intervenire sui camion, precisa Zali, per non ostacolare l'economia. Includendo i furgoni, però, un impatto c'è stato in particolare sull'attività degli artigiani. Non si è proceduto a controlli mirati da parte della polizia, ma "si può immaginare che mercoledì ce ne sia qualcuno in più", visto che entra anche in vigore l'obbligo di disporre del nuovo contrassegno autostradale.
CSI/pon
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