Neve, ma non a sufficienza

Dopo tanta attesa la neve è arrivata anche in Ticino ma non a sufficienza per fare la gioia degli amanti degli sport invernali. Le piste da sci delle maggiori stazioni sono infatti rimaste chiuse per tutte le festività natalizie.

Ad Airolo, Bosco Gurin, Carì e Nara il leitmotiv è sempre lo stesso: serve più materia prima per battere e aprire le piste. In quota ci sono dai 15 ai 20 centimetri di neve polverosa quando ne servirebbero almeno 50. Una situazione che pesa a livello finanziario sulle società, per le quali le vacanze di Natale valgono dal 25 al 50 percento degli introiti stagionali. I costi di gestione sono ridotti ma gli investimenti e le spese di manutenzione sono stati fatti e bisognerà ripagarli.

Le società hanno fatto richiesta di disoccupazione parziale per i loro operai, ma al Nara, per esempio, nonostante il via libera delle autorità cantonali, i dipendenti a dicembre sono rimasti senza stipendio.

“Nei prossimi giorni è previsto brutto tempo: speriamo in bene. Abbiamo provato a passare coi gatti delle nevi ma tiravamo su solo terra”, spiega alla RSI Livio Merzaghi, responsabile amministrativo di Nuova Carì Sagl. Aprire questo fine settimana? “Non se ne parla: poi col brutto tempo non verrebbe comunque nessuno”. Le stesse parole di Luca Müller, di Airolo, che aggiunge: “Quando arriverà neve a sufficienza, rimarremo aperti tutti i giorni”.

Fabio Mandioni, direttore degli impianti del Nara, rimane ottimista: "Da noi le persone arrivavano comunque per fare passeggiate, non ho mai visto così tanti escursionisti nella stagione invernale”. Mandioni però è categorico: "Servirà un contributo finanziario del cantone, altrimenti ce la vedremo brutta".

Non tutto è perduto però. Le piste potrebbero aprire fra un paio di settimane e il Carnevale è alle porte. Pasqua inoltre quest’anno cade molto presto e se la neve dovesse tenere le società potrebbero tamponare le perdite.

ludoC