La decisione del nuovo governo ticinese di non indire elezioni suppletive per il seggio agli Stati lasciato libero da Marina Carobbio fa polemica: l'UDC ticinese vuole vederci chiaro e chiede una riunione urgente dell’Ufficio presidenziale del Gran Consiglio. I democentristi propongono in particolare di eliminare il divieto di tenere elezioni nei mesi estivi, proposta formulata già in dicembre ma scartata dall'esecutivo.
Per il PLR - che non si oppone alla scelta fatta, al pari del PS - si può discutere. Lega e Centro ricordano che solo il 2 maggio si insedierà il nuovo Parlamento. Amalia Mirante, che si era detta indignata ed aveva paventato un ricorso al tribunale federale, ha deciso di rinunciare all'idea perché "non cambierebbe la decisione".
Il nuovo Consiglio di Stato, ieri ha motivato la sua prima decisione politica con motivazioni di opportunità e praticità: la prima data disponibile per il primo turno sarebbe stata l'11 giugno, ma questo avrebbe imposto di convocare già oggi le assemblee comunali, fissando al 17 aprile il termine per la presentazione delle liste. Il secondo turno, poi, non avrebbe potuto aver luogo prima del 3 settembre, dal momento che la legge vieta elezioni o votazioni in luglio e in agosto.
Notiziario 14.00 del 07.04.2023
Notiziario 07.04.2023, 14:10
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