Cambiamenti in Ticino sono probabili sul piano parlamentare per quanto concerne chi rappresenterà il Cantone al Consiglio degli Stati. La socialista Marina Carobbio è infatti candidata sulla lista rosso-verde per il Governo ticinese e in caso di elezione, dovrà lasciare il suo seggio alla Camera alta. La legge cantonale ticinese impone che venga eletto un sostituto, ma i tempi sono ristretti ed ecco quindi che i partiti ticinesi sono alla ricerca di una soluzione.
Una soluzione che, tuttavia, non è ancora stata trovata e sul piatto ci sono almeno cinque possibilità.
Una è quella che impone la legge: un'elezione suppletiva per scegliere il sostituto o la sostituta. Il rischio -molto alto - è che però si debbano fare due turni e il ballottaggio dovrà tenersi in settembre perché la normativa ticinese vieta di organizzare elezioni o votazioni a luglio e agosto. Ma il problema di questa via è che per le Federali di ottobre, i partiti rischiano di dover depositare le liste prima che si tenga il ballottaggio.
“Marina Carobbio per rispetto dell’elettorato e per rispetto dei colleghi in lista non dà per scontata la sua elezione e pertanto non si dimette dal Consiglio degli Stati fino all’eventuale elezione: questo significa che se verrà eletta nel Governo cantonale, ci saranno 60 giorni per eleggere un suo sostituto o sostituta. Questa è la legge attuale, ma ci sono dei problemi: per l’elettorato il rischio è che fare quattro elezioni (le suppletive e le Federali di ottobre, ndr.) generi molta confusione”, spiega alla RSI il copresidente del PS, Fabrizio Sirica.
Per evitare tutto questo il PS ha riunito oggi, martedì, i presidenti dei partiti ticinesi presenti alle Camere.
Una possibilità messa sul tavolo è anche quella di evitare il ballottaggio: il candidato che prende più voti passa. Un'altra è quella di tenere il ballottaggio, ma organizzarlo prima, proponendo di cambiare la legge. C'è poi una quarta via: nessuna elezione e trovare un unico candidato che vada bene a tutti i partiti, che sia rappresentativo del Ticino, che faccia una sorta di interinato fino alle federali e quindi che non sia fra i candidati in lista a ottobre. Quinta e ultima possibilità: cambiare la legge in modo che si possa lasciare il seggio vacante fino alle elezioni federali.