Ticino e Grigioni

"Non sapevo del contenuto della lettera"

Beltraminelli, dopo le accuse incrociate tra EOC e Cardiocentro, rilancia l’idea di una figura super partes per gestire il passaggio dell’ospedale del cuore all’ente pubblico

  • 11 settembre 2018, 21:23
  • 23 novembre, 00:22
Paolo Beltraminelli, consigliere di Stato

Paolo Beltraminelli, consigliere di Stato

  • ©Ti-Press/Francesca Agosta

Nelle ultime 24 ore i rapporti tra Cardiocentro e Ente ospedaliero cantonale si sono infiammati. Oggi è giunta la replica della struttura luganese che contrattacca le accuse, mosse ieri da una lettera firmata dal presidente del consiglio di amministrazione dell’EOC, Paolo Sanvido, e dal direttore Giorgio Pellanda, chiedendo pure l'intervento del Consigliere di Stato Paolo Beltraminelli, che ai nostri microfoni afferma: “Faccio parte del consiglio di amministrazione dell’EOC in quanto rappresentante del cantone, ma, e questo lo sa anche il Cardiocentro, non ho mai partecipato alle trattative e neppure alle discussioni sulle trattative. Non sono stato informato dei contenuti della lettera”

A chiamare in causa il direttore del Dipartimento sanità e socialità è un comunicato stampa giunto nel pomeriggio. Autore: il Gruppo Grazie Cardiocentro. Un documento che si scaglia contro i vertici dell'Ente ospedaliero cantonale e alla loro comunicazione interna inviata ieri ai dipendenti.

“Se non sorprendono l’arroganza, il livore e il ricorso sistematico alla denigrazione - ormai marchio di fabbrica del duo Sanvido-Pellanda - ci lascia increduli, come cittadini, l’utilizzo degli indirizzi e-mail di migliaia di dipendenti per diffondere offese e menzogne contro il Cardiocentro”, si legge nel comunicato stampa.

Oggetto di questi toni accesi è, appunto, la mail inviata al personale dell'ente e firmata dal presidente e dal direttore dell'EOC, che hanno sparato a zero sul consiglio di fondazione della struttura luganese e sul lancio venerdì dell'iniziativa popolare che mira a salvaguardare la sua autonomia.

Per Sanvido e Pellanda un gesto che punta a privatizzare definitivamente il Cardiocentro, per il fronte dell'ospedale del cuore il messaggio interno è “un atto gravissimo e dal retrogusto intimidatorio”.

Nelle ultime ore il clima si è quindi surriscaldato e le posizioni sono più che mai distanti. E per riavvicinarle Beltraminelli rilancia la necessità di una mediazione per un passaggio indolore attraverso un garante esterno: “Potrebbe anche essere un gruppo di persone gradite da una parte o dall’altra e ritenute al di sopra delle parti, che abbiano a cuore la sanità cantonale e quanto fanno l’EOC e il Cardiocentro: abbiamo bisogno che l’attività del Cardiocentro continui e che si rafforzi, così come lo spirito che nel tempo ha portato grandi risultati”.

Tempo che dovrà servire innanzitutto a riappacificare le parti. Anche se ciò per ora sembra un'operazione molto difficile.

Quotidiano-GM/ludoC

Correlati

Ti potrebbe interessare