La giustizia ticinese non è immune da problemi, legati soprattutto alla carenza d'organico e all'aumento costante delle pratiche. Nonostante le difficoltà, il settore riesce a "rendere giustizia" e a far fronte a tutti gli impegni.
Lunedì mattina, a Lugano, è stato inaugurato il nuovo anno giudiziario. Il giudice Mauro Ermani, presidente uscente del Tribunale d'appello, ha colto l'occasione per tracciare un bilancio dell'attività svolta e presentare le sfide future. Sfide che, è stato ricordato, toccano vari ambiti, tra cui anche la riorganizzazione della logistica dell'apparato giudiziario. "Non ci servono delle fastose cattedrali per celebrare i riti giudiziari", ha ricordato dal canto suo Matteo Cassina.
Come tradizione, era presente pure il direttore del Dipartimento delle istituzioni, Norman Gobbi, che si è soffermato sull'avanzamento della riorganizzazione del sistema giudiziario ticinese. "Il cantiere Giustizia 2018 è avviato e con lui anche le riforme che dovranno portare a una giustizia più efficace ed efficente", ha ricordato il consigliere di Stato che in merito ha aggiunto: "In autunno verrà istituito un tavolo di discussione permanente con i rappresentanti della magistratura".
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