Giovan Maria Zanini, ospite a 60 Minuti, ha parlato della vaccinazione, della dose di richiamo e della nuova variante, puntualizzando alcuni aspetti. In primis il farmacista cantonale ha ricordato qual è l'obiettivo della campagna: non impedire la circolazione del virus, ma limitare i danni e ridurre il numero dei ricoveri e dei morti: "Dei 1'012 decessi in Ticino, 950 sono accaduti prima che facessimo la seconda dose nella case anziani".
Attualmente si parla molto della dose di richiamo, ma Zanini spera che sempre più persone che finora hanno preferito non farsi inoculare uno dei preparati, cambino idea. Per farlo ha fatto affidamento ancora una volta ai numeri: "La Confederazione stima che ogni 100 persone nuove che vacciniamo, risparmiamo una degenza in ospedale. Ogni 250, risparmiamo un passaggio in cure intense".
A proposito del booster, ha annunciato che a breve anche le persone sotto i 65 anni potranno iscriversi per ricervelo. L'obiettivo dichiarato è quello di avere 100'000 vaccinati entro la fine dell'anno: "Stiamo lavorando per questo, dicembre sarà un mese estremamente impegnativo. Stiamo potenziando i nostri centri, allungando le giornate. Fra 2-3 giorni torneremo anche al Conza".
Zanini ha risposto anche a chi si domanda se sia possibile fare la dose di richiamo con un vaccino differente rispetto alle prime due iniezioni: "Di principio si usa lo stesso vaccino, ma si può anche cambiare".
Sulla bocca di tutti c'è poi una parola, Omicron, il nome scelto per la nuova variante che rimane per lo più avvolta nel mistero. Di questa si sa infatti ancora poco, ha confermato Zanini. Molti sostengono che sia più contagiosa, ma ancora non è noto se sia più aggressiva: "Se fosse più contagiosa, ma meno dannosa, e togliesse dalla circolazione la variante Delta, potrebbe addirittura essere una buona notizia, ma non è di questo che ora ci dobbiamo occupare".