L'alleanza tra i due partiti partiti, rivali storici, oggi a Melide potrebbe diventare realtà. PLR e PPD, in nome della realpolitik, stanno discutendo di una possibile congiunzione delle liste per la corsa al Nazionale e di un ticket per gli Stati.
CSI 18.00 del 31.07.2019: le spiegazioni di Alessandro Broggini e le considerazioni di Gerhard Pfister, presidente del PPD nazionale
RSI Info 31.07.2019, 20:29
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Le congiunzioni d'area, di sinistra e di destra, già sono realtà. A inizio mese i delegati popolari democratici hanno dato l'ok ai loro vertici per concludere l'intesa al centro. E oggi i liberali-radicali dovranno decidere se accettare o meno l'unione nel corso del comitato cantonale straordinario convocato a Melide. A porte chiuse.
La storia
"I partiti hanno una storia, e la storia non si può cambiare da un giorno all’altro con un colpo di spugna. Non ci si potrà mai dimenticare che per oltre un secolo PPD e liberali sono stati qualcosa più che rivali", ha ricordato recentemente su laRegione Ticino l'ex consigliere di Stato liberale Gabriele Gendotti.
Al contempo però, come scrive Simone Bionda in "La stampa d'opinione in Ticino anni ’50-’80", il rapporto tra i due partiti è sempre stato un misto di amore e odio. Un esempio su tutti: le diatribe feroci tra Plinio Verda - principe della polemica dalle pagine dell’organo del Partito liberale - e don Alfredo Leber - animoso direttore del Giornale del Popolo - sull'estromissione dal Governo ticinese di Tito Tettamanti.
Litigi anche molto violenti verbalmente, che consentivano comunque a Verda di invitare ogni anno per un caloroso pranzo in famiglia don Leber. L'occasione per nutrire la loro amicizia, nonostante fossero avversari sulle pagine del giornale. È la storia del Ticino. E dà delle indicazioni che possono essere molto utili per capire quello che succederà oggi a Melide.
Barchi: "Verda e Leber erano amici"
teche RSI 29.07.2019, 20:37
I dati di panachage
La lettura dei dati delle elezioni al Consiglio Nazionale del 2015 sottolinea che dal PLRT al PPD sono andati 5'967 voti mentre dal PPD al PLRT 2'737. Ciò porta, sulla base dei dati, ad alcune considerazioni:
il PPD attribuisce al PLRT il numero maggiore di preferenziali fuori lista con, appunto, 2'737 (segue voti dati alla Lega con 1'789 e all’UDC con 1’510)
il PLRT riconosce negli esponenti del PPD i candidati a cui dare il sostegno esterno maggiore (al secondo posto l’UDC e la Lega)
il saldo negativo è stato di 3'728 a favore del PPD in termini assoluti, ma deve essere fatto il calcolo relativo visto che il PPD ha un numero inferiore di schede.
I dati per l'elezione al Gran Consiglio del 2019 confermano che gli elettori che hanno votato scheda PLRT hanno dato 8'297 preferenziali a candidati PPD, mentre gli elettori del PPD 5’067 preferenziali a candidati PLRT. Ciò equivale a dire che il 31,2% degli elettori PLRT ha sostenuto dei candidati PPD mentre il contrario si è verificato nel 30.5% dei casi. Praticamente un comportamento molto simile.
Joe Pieracci