Pace fatta, almeno formalmente, fra i tre alpinisti europei e i loro sherpa che sabato sono venuti alle mani al campo 2 dell'Everest a oltre 7'000 metri di quota. Le due parti hanno firmato un accordo in cui si parla di un "caso sfortunato".
E' quanto affermato dallo svizzero Ueli Steck in un'intervista apparsa sul settimanale della Migros.
Steck, che era in cordata con l'italiano Simone Moro e il britannico Jonathan Griffith , definisce il testo "un passo avanti", ma certamente "non la soluzione del problema". La spedizione è stata nel frattempo annullata.