La pandemia di coronavirus ha pesato fortemente sugli impieghi in Ticino e a rimetterci sono state soprattutto le donne. I dati diffusi dall'ufficio federale di statistica confermano i timori della vigilia: in cifre assolute ci sono 7'000 lavoratrici in meno rispetto allo stesso periodo del 2019.
Molte sono state licenziate senza preavviso e e senza motivazione. L'avvocata Micaela Antonini Luvini, del consultorio giuridico Donna e Lavoro (Massagno) si dice preoccupata per l'aumento dei casi, osservato in parte anche prima delll'inizio del confinamento: "abbiamo potuto constatare che un numero piuttosto ingente di donne si è rivolto al nostro consultorio a causa di un licenziamento deciso durante o prima della pandemia”. “Badanti, personale domestico, collaboratrici alla ristorazione, impiegate di commercio sono state particolarmente colpite”. Meno toccate invece le professioni più qualificate.
A preoccupare l’avvocata anche i fatto che "sono state sovente lincenziate in tronco senza motivazione donne che avevano appena avuto un figlio e che, per legge non possono essere mandate a casa”.
CSI/Swing