Nella corsa alle prossime comunali del prossimo mese di aprile andranno riproposti gli stessi scenari che hanno caratterizzato le elezioni federali. Lo hanno dichiarato diverse forze politiche interpellate dalla RSI all’indomani delle elezioni di ballottaggio.
Il dibattito: Matteo Quadranti e Giorgio Fonio
RSI Info 18.11.2019, 21:34
A Locarno, per esempio, dove Marina Carobbio ha battuto il PLR Giovanni Merlini il presidente della sezione cittadina del PS Alberto Inderbitzin è convinto che il risultato possa essere capitalizzato in aprile. Le trattative sono in fase avanzata anche se manca ancora la concretizzazione.
Anche per l'UDC di Lugano va fatta da una congiunzione della lista per il Municipio con la Lega dei Ticinesi, come avvenuto quattro anni fa. In virtù della forza acquistata con il successo di Chiesa, sommato a quella ottenuta nelle cantonali del 20 ottobre, l'UDC, in un incontro che dovrebbe avvenire a breve, potrebbe addirittura proporre di pretendere quattro dei sette nomi della lista. E se non dovesse funzionare, potrebbe scendere in campo da sola e puntare al seggio PPD. La proposta, va sottolineato, non è ancora stata avanzata.
La lista unica, secondo il municipale leghista Michele Foletti, non sarebbe in discussione. “Con la lista unica mi aspetto innanzitutto di mantenere i nostri posti in Municipio – ha dichiarato alla RSI – e in consiglio comunale mi aspetto una crescita dei due partiti. L’aspettativa è un incremento di un’unità per ambedue le liste”.
Per il PLR Michele Bertini, e qui andiamo sul fronte dove le alleanze non hanno funzionato, è difficile affermare oggi che la sconfitta di domenica avrà un peso per le prossime comunali. “Credo che i cittadini valutino chi li Governa per quello che fanno e offrono, per come affrontano i temi e per come stanno tra la gente”.