Il 30 aprile in Ticino, con la proclamazione degli eletti nei consigli patriziali e parrocchiali, si concluderà la grande abbuffata per il rinnovo dei poteri locali cominciata un anno fa. A recarsi alle urne in questi giorni sono però i cittadini di pochissime realtà, dato che nella maggioranza dei casi la procedura si è svolta in forma tacita, complice anche le difficoltà riscontrate nel reperimento di candidati interessati alle cariche.
La Cancelleria, martedì, ha reso noto che a livello patriziale (in Ticino ne esistono 202) vi saranno elezioni combattute solo a Mezzovico-Vira. In 10 altre realtà (Aquila-Torre-Lottigna, Besazio, Neggio, San Nazzaro, Vezio, Degagna di Cala, Brè sopra Lugano, Brontallo, Lugaggia e Solduno) invece le elezioni hanno dovuto essere prorogate al 25 giugno a causa di liste incomplete.
Inoltre il Governo differirà la data di elezione per alcuni Patriziati interessati da una procedura di aggregazione: unioni fra il Patriziato di Prato Leventina e la Degagna di Prato Leventina e fra il Patriziato di Faido e la Degagna di Tarnolgio.
Diem