Problemi ce ne sono stati, eccome, ma non tali da sfociare nella sfera del mobbing. È quanto ha concluso il Municipio di Lugano, dopo aver preso in esame il rapporto elaborato dal Club di pattinaggio artistico sulle accuse, mosse ad un'allenatrice e ad un allenatore, di comportamenti offensivi nei confronti di atlete durante gli allenamenti.
La vicenda "non raggiungeva la gravità che era stata denunciata", osserva Roberto Badaracco, sottolineando però che "è giusto che vengano mantenuti determinati limiti". I due potranno quindi continuare a lavorare, ma attenendosi a precisi criteri etici. Il club, ha dichiarato il municipale di Lugano, ha così concluso "un accordo con quest'allenatrice, che la obbliga a mantenere determinati principi (...) ma soprattutto anche i codici etici e di condotta di Swiss Ice Skating, che devono essere mantenuti. E in caso di trasgressione ci saranno "ovviamente delle conseguenze". Lo stesso discorso è stato fatto all'allenatore, "che si è detto ovviamente pronto" ad attenersi a "questa carta dei valori".
In avvenire non dovranno insomma esserci margini per atteggiamenti offensivi. Intanto la presidente del Club Fausta Alberti, contattata dalla RSI, si è detta convinta che il pattinaggio artistico a Lugano sia ora pronto a voltare pagina.











