Le nuove testimonianze di pattinatrici, che si dicono vittime di mobbing da parte di un'allenatrice, preoccupano la Federazione ticinese.
Intanto emerge la storia di un'ex pattinatrice a Lugano; aveva vinto diversi premi a livello svizzero prima di lasciare il club, a causa di presunte vessazioni subite dall'allenatrice. Vessazioni che l'hanno portata a soffrire di disturbi del comportamento alimentare.
Una testimonianza che si aggiunge alle altre raccolte negli scorsi giorni. Testimonianze che parlano di violazioni della carta etica dello sport (che condanna misure lesive dell’integrità fisica e morale, così come la violenza psicofisica).
Non mancano, però, le testimonianze di affetto e solidarietà nei confronti dell'allenatrice accusata. Alcuni genitori si sono dati appuntamento per scriverle una lettera di sostegno, ma resta la decisione del Tribunale arbitrale della Federazione svizzera che - lo ricordiamo - ha condotto a interrogatori puntuali, stabilendo che la donna ha portato in pista comportamenti e parole offensive e umilianti.
Il Club Lugano, intanto,procede come suggerito da Berna: con un ammonimento scritto e un'indagine. In un comunicato diffuso in serata, la società e l'allenatrice rendono inoltre noto che di comune accordo, per tutelare gli atleti e l'attività del club, oltre che per permettere di "definire la situazione nel rispetto dei diritti di tutte le parti coinvolte", la donna "momentaneamente" non svolgerà più la sua attività sul ghiaccio. Le parti, inoltre, non risponderanno più alle sollecitazioni dei media.
Quello che è certo è che competizione e ambizione scaldano il ghiaccio di questo sport fin da quando i bimbi sono piccoli. Tutte le attività sono finalizzate a test o gare, e quindi a giudizi. Per questo la Federazione ticinese sta promuovendo esibizioni che lasciano da parte l'aspetto competitivo e, con le ragazze ad alti livelli, punta su dialogo e formazione. E si interviene anche sui monitori. Swiss Ice Skating, infatti, ha deciso di istituire una commissione per rivedere il processo di formazione, cercando di privilegiare non solo gli aspetti tecnici.
Ora si attende l'esito dell'indagine. Lo aspetta anche il Municipio di Lugano, che vuole vederci chiaro. Anche perché dopo i casi di abusi nella ginnastica a Macolin e nel basket friborghese, il tema è più che mai d'attualità.