Dal 1° gennaio la Fondazione antidoping svizzera è diventata Swiss Sport Integrity, che si fa carico anche delle violazioni etiche. Una misura decisa dopo gli scandali emersi negli scorsi mesi, in merito a violenze etiche e psicologiche nello sport svizzero. Su mandato della consigliera federale Viola Amherd, Swiss Olympic e l'Ufficio federale dello sport hanno elaborato un pacchetto di misure per proteggere meglio gli atleti soprattutto minorenni.
In poche settimane, al nuovo centro di segnalazioni per le violazioni etiche sono già giunte decine di domande e segnalazioni, più di quante se ne aspettassero i suoi dirigenti. Messaggi che sono arrivati soprattutto da membri di associazioni, ma anche associazioni sportive regionali e anche da parecchi club. Un po' meno - per ora - da atleti singoli. Toccano un po'tutti gli sport: induviduali, di gruppo, popolari o di nicchia.
"Ci eravamo fatti un'idea, ma le devo dire che l'inizio è stato molto intenso. Penso anche che alcune persone abbiano aspettato il 1. gennaio per scriverci, per questo sin da subito ci hanno contattati in molti", ha dichiarato alla RSI Markus Pfisterer che è il responsabile. L'obiettivo era far emergere più di prima casi di abusi. Troppo presto per dire se l'obiettivo sia raggiunto "ma questa prima esperienza ci mostra che il nostro lavoro è stato ben accolto dai membri delle società sportive, che risponde a un bisogno".
Sport e violazioni etiche
SEIDISERA 09.02.2022, 19:28
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Il percorso dopo la segnalazione
Dopo aver ricevuto una segnalazione, Swiss Sport Integrity fa una valutazione iniziale, un rapporto e poi le cosiddette indagini preliminari per vedere se c'è davvero la possibilità di una violazione etica. Se la risposta è positiva vengono informate anche la società e tutte le persone coinvolte. L'associazione in alcuni casi viene coinvolta già prima per reperire informazioni. Se il caso rientra nella competenza di Swiss Sport Integrity (e non sfocia nel penale), Swiss Sport Integrity consegna dunque un rapporto finale alla Camera disciplinare dello sport svizzero cui spetta l'ultima parola su eventuali sanzioni. Dal 1.gennaio ogni decisione si appoggia sul nuovo statuto di etica. "Adesso è più semplice decidere eventuali sanzioni perché prima, fino al 31 dicembre 2021 ogni federazione aveva il suo statuto etico; ed erano dunque molto diversi, anche in termini di qualità e di opportunità", prosegue Pfisterer, "adesso tutti i membri di Swiss Olympic devono adottare uno statuto comune con sanzioni basate sugli stessi criteri". Per i fatti antecedenti il 1.gennaio fanno stato invece ancora gli statuti delle rispettive federazioni.
Il caso del basket svizzero
A fine novembre 2021 alcune testimonianze avevano fatto emergere un problema sistematico nella pallacanestro femminile. Ne avevamo parlato molto anche noi. Swiss Basket aveva da subito preso sul serio i casi di abusi psicologici, risalenti ad una decina di anni prima, avviando un processo approfondito d’ascolto. I lavori sono ancora in corso, ha dichiarato alla RSI il coordinatore della commissione etica e vicedirettore di Swiss Basket, Claudio Franscella, e procedono a ritmo serrato e costruttivo. La commissione etica interna a Swiss Basket è stata una delle prime a rivolgersi al nuovo centro di segnalazione.
“La commissione si è dimostrata aperta all’ascolto e prodiga di consigli“, aggiunge Franscella “quindi composta sicuramente da persone competenti che ci hanno consigliato quali passi intraprendere”. In futuro Swiss Basket vorrebbe introdurre nuove misure a livello generale, per migliorare l'ascolto e individuare più facilmente comportamenti inopportuni. Tra queste anche l'idea di una commissione etica permanente interna alla Federazione. Tutte proposte che verranno discusse con il consiglio di amministrazione.