Si profila il processo per il gerente del grotto del Locarnese che il 19 maggio 2016 abusò di una bimba germanica, giunta a cena nel suo ristorante con la famiglia. Mentre i genitori stavano mangiando il 64enne svizzero la invitò nell’appartamento al piano di sopra. La portò in camera da letto, dove la toccò e la baciò a più riprese nelle parti intime.
Il procuratore pubblico Nicola Corti ha appena firmato il rinvio a giudizio. Alle Assise Correzionali l’uomo dovrà rispondere di ripetuti atti sessuali con fanciulli, ripetuta coazione sessuale e pornografia dura. Le accuse si riferiscono anche ad altre due presunte vittime, emerse nel corso dell’inchiesta. In entrambi casi si tratterebbe di toccamenti ai danni di due minori. Il primo sarebbe avvenuto in ambito famigliare. Il secondo in un bagno pubblico del Locarnese, mentre la bambina stava giocando nell’acqua.
Il 64enne, tornato nel frattempo a piede libero, ammette l’episodio del grotto, ma contesta gli altri. Erano solo – ha dichiarato – gesti innocenti. Ora rischia fino a due anni di carcere.
Francesco Lepori