È stato condannato a trenta mesi di carcere, sei dei quali da scontare, l’uomo che, alle Assise criminali di Mendrisio, è stato giudicato colpevole di aver coinvolto quattro ragazze di meno di 16 anni in atti sessuali (che andavano dai toccamenti al bacio fino al rapporto completo) e il tutto in un arco di tempo che va dal 2009 fino a tre anni fa.
Il 34enne cittadino svizzero residente nel Sottoceneri ha del resto più di un precedente. Era già stato condannato nel 2014 per atti sessuali con una minorenne che all’epoca dei fatti aveva 16 anni. Tuttavia, la lezione non gli è servita, come ha rimarcato la procuratrice pubblica Chiara Buzzi, giacché già nel 2019 una segnalazione informatica aveva indicato alla polizia ticinese attività illegali in ambito pedopornografico dai dispositivi in uso dall’imputato. In quel frangente l’inchiesta si chiuse rapidamente ma già l’anno successivo è giunta una seconda segnalazione.
Proprio quest’ultima ha portato alla luce i casi esaminati durante il processo che si è chiuso oggi, martedì, a Lugano. D’altronde nei suoi device c’erano oltre 10’000 immagini pedopornografiche. Le ragazzine contattate tramite Instagram (dove l’accusato si fingeva un loro coetaneo) sono nove, e con loro l’uomo aveva scambiato foto intime.
Arrestato nel 2020, l’uomo ha scontato quasi cinquanta giorni di carcere preventivo, ma appena l’anno dopo ha contattato una fanciulla, sempre sfruttando Instagram. E nel corso dell’inchiesta è stata disposta una perizia psichiatrica, secondo la quale l’imputato soffrirebbe di un disturbo pedofilico.
L’ammissione di colpa, la collaborazione con gli inquirenti e i buoni risultati della terapia hanno portato il giudice Mauro Ermani a ridurre la pena rispetto ai 3 anni richiesti dall’accusa.
RG 12.30 del 20.02.2024 - Il servizio di Pervin Kavakcioglu
RSI Info 20.02.2024, 13:28
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Pedofilo seriale condannato a 30 mesi
Il Quotidiano 20.02.2024, 19:00