Ticino e Grigioni

Pensioni pubbliche, rilanciata la mobilitazione

La ErreDiPi invita a manifestare il 18 ottobre - Il nuovo messaggio è un passo avanti ma presenta criticità - Sulle spalle degli assicurati un "risanamento occulto"

  • 11 settembre 2023, 13:29
  • 11 settembre 2023, 14:06
01:36

RG 12.30 dell'11.09.2023 Il servizio di Marcello Ierace

RSI Info 11.09.2023, 13:29

  • tipress
Di: pon 

Nonostante l'accordo raggiunto in primavera tra sindacati e Governo ticinese, la Rete per la Difesa delle Pensioni dei dipendenti pubblici (ErreDiPi) chiama a una nuova mobilitazione, la quinta dopo quelle tenutesi fra il 28 settembre 2022 e il 10 maggio di quest'anno. Gli affiliati all'Istituto di previdenza del Canton Ticino sono invitati a manifestare davanti a Palazzo delle Orsoline il 18 ottobre, in occasione di una seduta del Gran Consiglio.

Il Parlamento sarà infatti presto chiamato a discutere un messaggio governativo che per i futuri pensionati apre "prospettive meno fosche", ma chiede nuovi sacrifici. Rimangono inoltre criticità irrisolte, come ricorda il portavoce Enrico Quaresmini: "Ci si basa su un tasso di conversione non neutro. Chi pagherà il disavanzo supplementare? Ancora noi".

Con un gioco del Tangram la ErreDiPi prova a semplificare la comprensione di un problema particolarmente complesso, mostrando come "quello che viene pagato è decisamente superiore a quello che viene accreditato". Fra contributi ordinari ricevuti e riversati c'è un baratro di 300 milioni, un "risanamento occulto" a cui vanno aggiunti l'accantonamento ottenuto riducendo le rendite di vedovanza e la differenza fra i tassi di interesse promessi a suo tempo e quelli effettivamente applicati.

Il personale, insomma, secondo ErreDiPi sta già contribuendo a raddrizzare i conti ben al di là del 20% di taglio alle rendite, conseguenza del passaggio al primato delle prestazioni nel 2013.

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