Ticino e Grigioni

Per dire "no" al semisvincolo

Scende il campo a Bellinzona il comitato referendario contro la realizzazione dell'infrastruttura stradale

  • 30 gennaio 2018, 17:06
  • 23 novembre, 02:44
Un momento dell'incontro con i media: da sinistra Marco Noi e Ronnie David (Verdi), Alessandro Lucchini (Partito comunista) e Carlo Lepori (PS)

Un momento dell'incontro con i media: da sinistra Marco Noi e Ronnie David (Verdi), Alessandro Lucchini (Partito comunista) e Carlo Lepori (PS)

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Si è svolta martedì a Bellinzona la conferenza stampa del comitato referendario contro il credito destinato alla realizzazione del semisvincolo della capitale. Del gruppo fanno parte PS, Verdi del Ticino, MPS e Partito comunista.

Una veduta dell'area in cui dovrebbe essere edificata la nuova infrastruttura

Una veduta dell'area in cui dovrebbe essere edificata la nuova infrastruttura

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Varie le argomentazioni esposte contro la progettata infrastruttura: dalla necessità di soluzioni globali ai problemi della mobilità, fino al rischio di vanificare gli sforzi fatti per incentivare altre forme di mobilità maggiormente sostenibili. Più in generale, il progetto viene definito poco lungimirante, vista anche l'entrata in funzione - fra un paio d'anni - del tunnel di base AlpTransit fra Lugano e Bellinzona.

I referendisti dispongono adesso di 45 giorni di tempo al fine di raccogliere le 7'000 firme necessarie per portare alle urne la popolazione ticinese.

Red.MM/ARi

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