Nuovo episodio di violenza giovanile. Il pestaggio è avvenuto stavolta nel centro di Lugano, durante la notte tra sabato e domenica. Tutto è nato da una lite che ha visto coinvolte diverse persone, tra cui un 18enne e un coetaneo di nazionalità irachena.
Questi, che sostiene di avere ricevuto una sberla, si è rivolto a un connazionale, pure di 18 anni, assieme al quale ha deciso di vendicarsi. Il regolamento di conti è scattato poco distante: prima in via Bossi, quindi in via Pioda. Gli iracheni hanno aggredito la vittima a suon di calci e pugni, anche quando era a terra; tanto da renderne necessario il ricovero in ospedale.
Poi se ne sono andati, non senza essersi impossessati degli averi del ragazzo. Più tardi hanno persino scherzato sull’accaduto, descrivendo ed esaltando la loro bravata in una chat di gruppo.
I due, difesi da Giorgia Maffei e Yasar Ravi, sono finiti dietro le sbarre, dove rimarranno – ha stabilito il giudice dei provvedimenti coercitivi – almeno fino agli inizi di novembre. L’inchiesta è condotta dal procuratore pubblico Roberto Ruggeri, che ipotizza le accuse di aggressione, rissa e rapina.
Due arresti per rissa a Lugano
Il Quotidiano 15.10.2020, 21:00