I conducenti svizzeri che commettono all'estero gravi infrazioni al codice della strada non restano impuniti in patria. Anzi, rischiano doppia sanzione amministrativa.
Dopo il caso del motociclista ticinese pizzicato a Como e bandito temporaneamente dalle strade italiane, poiché viaggiava a 108 chilometri orari su un limite di 50, le Cronache della Svizzera italiana hanno interpellato il capo dell'Ufficio giuridico della Sezione della Circolazione Michele Isolini. "Ci sono conseguenze anche se il fatto è commesso all'estero, visto che c'è una convenzione internazionale di scambio d'informazioni. Il caso segnalato viene esaminato e si decide se sarà applicata una misura amministrativa di ritiro patente”, ha spiegato.
Le conseguenze penali si esauriscono invece nel paese in cui è stata commessa l'infrazione. Oggetto di scambio d'informazioni sono anche altri comportamenti che compromettono la sicurezza, come la guida in stato d'ebbrezza, incidenti e manovre pericolose
Red. MM/CSI