La pandemia ha dimostrato che la polizia è "un punto di riferimento per la popolazione", ha detto il consigliere di Stato Norman Gobbi lunedì, durante la presentazione del bilancio annuale 2020 per il canton Ticino: sono infatti ben 372'000 le chiamate giunte alla Centrale comune di allarme (CECAL). Si tratta del 44% in più rispetto all'anno precedente e non tutte, ha spiegato il comandante del corpo cantonale, Matteo Cocchi, erano legate all'attività di polizia.
Matteo Cocchi e Norman Gobbi alla conferenza stampa di bilancio
In un quadro nazionale che ha visto diminuire i reati nel complesso ma aumentare quelli gravi, in Ticino furti (-27%) e rapine (-32%) sono fortemente diminuiti.
CSI 18.00 del 22.03.2021 - Il servizio di Christian Gilardoni
RSI 22.03.2021, 19:11
RG 12.30 del 22.03.2021 La corrispondenza di Gianluca Olgiati e la diretta di Gian Paolo Driussi
RSI Info 22.03.2021, 14:35
Sono calati anche gli incidenti della circolazione (-14%). Il periodo dopo il confinamento,tuttavia, ha spiegato il capo della gendarmeria Marco Zambetti, ha coinciso con un incremento di liti e risse. Ci si aspettava che crescessero anche gli episodi di violenze domestiche, ma così non è stato, se non marginalmente: i casi sono stati 1'105, 9 in più di un anno prima.
Molto più netto, in questo ambito, è stato l'aumento registrato nei Grigioni, da 196 a 254 casi. Nel complesso in territorio retico si registra invece solo un leggero calo dei reati: ne sono stati registrati 8'826 (-197 dal 2019). Fra questi 17 lesioni gravi, 11 violenze carnali, una presa d'ostaggio e una rapina. In generale, coazioni, violenze e minacce contro funzionari e autorità hanno fatto segnare un aumento, i reati contro il patrimonio una diminuzione: da 1'915 furti si è scesi a 1'763.
Bilancio della polizia ticinese
Il Quotidiano 22.03.2021, 20:00
Violenza contro la polizia, non solo colpa della pandemia
Telegiornale 22.03.2021, 21:00