La bufera che sta investendo la Polizia stradale di Como riserva nuove sorprese. Tra le migliaia di automobilisti graziati dagli agenti della Polstrada comasca, più per inefficienza che per volontà dolosa, anche un confederato che si è visto “condonare” 11 multe e una cinquantina di conducenti ticinesi. Il giudice comasco delle indagini preliminari Maria Luisa Lo Gatto, dopo le cinque ordinanze di custodia cautelare che la scorsa settimana hanno spedito in carcere il vice comandante e agli arresti domiciliari comandante e tre agenti, lunedì mattina ha accolto le nuove richieste del pm Massimo Astor. Lo Gatto ha quindi sospeso dal servizio tutti gli altri agenti e funzionari della Questura di Como indagati a piede libero.
Il danno per l’erario cresce, frattanto, di giorno in giorno passando dagli iniziali 310'000 euro a quasi il doppio dell’importo. Ciò per l’omissione della notifica o per la cancellazione di quasi 1'500 contravvenzioni registrate dal sistema “tutor” sul tratto autostradale Milano-Bergamo.
Da segnalare inoltre l’apertura di un altro filone di indagine per corruzione a carico di alcuni degli indagati. La nuova indagine è iniziata dopo che la Procura di Milano, per competenza territoriale, ha inviato a Como, una serie di atti in cui si ipotizzano reati contro la pubblica amministrazione.
Red.MM/Marco Marelli/Swing