Si profila il processo per il titolare delle ditte di ponteggi in carcere da febbraio nell’ambito delle indagini sui permessi falsi. Il sostituto procuratore generale Antonio Perugini – si è appreso oggi, lunedì – ha chiuso infatti l’istruttoria, prospettando il suo rinvio a giudizio.
Antonio Perugini
I filoni d’inchiesta sono due. Il primo è appunto quello dei permessi, per i quali Perugini ipotizza innanzitutto la tratta di esseri umani. Il secondo riguarda le malversazioni emerse negli ultimi mesi. L’esame della documentazione bancaria ha evidenziato numerose uscite senza giustificativo. Si parla di una somma consistente, considerata come sottratta. Le accuse, che il 42enne contesta, vanno dalla cattiva gestione ai reati fallimentari.
All’imprenditore kosovaro – ricordiamo – facevano capo tre società di Camorino: la succursale della M+S Akkord di Meggen, la SFHED e la M+M Ponteggi (in liquidazione). Numerosi gli appalti che era riuscito ad aggiudicarsi. Tra questi – ha dichiarato il direttore ticinese della M+S – anche la fornitura dei ponteggi per la sistemazione del Tribunale penale federale di Bellinzona.
Il Tribunale penale federale
Presto, come detto, si andrà a processo. Resta aperto invece il procedimento penale contro il collaboratore della M+S, che Perugini ha deciso di disgiungere. Sulla questione è pendente un’istanza alla Corte dei reclami penali.
CSI del 25.09.17; il servizio di Francesco Lepori
RSI Info 25.09.2017, 20:00
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Francesco Lepori