Ticino e Grigioni

Falsi permessi, i protagonisti

Sono passati 11 giorni dai primi arresti: ecco l'elenco completo degli indagati e dei reati contestati

  • 18 febbraio 2017, 09:17
  • 23 novembre, 06:44
Permessi: fatti, luoghi e persone

Permessi: fatti, luoghi e persone

  • px/RSI

Undici giorni, undici indagati. A meno di due settimane dall'inizio dello scandalo permessi che ha investito prima l'Ufficio della migrazione ticinese e il mondo dell'edilizia poi, emerge un quadro complesso, con più di un filone di inchiesta e una selva di nomi e ruoli: il corruttore, il funzionario, l'ex, l'istigatore... È compito degli inquirenti fare luce sulle responsabilità e scovare dove porta la rete di legami emersa. Con la necessaria anonimizzazione, noi abbiamo cercato di fare un esercizio di semplificazione per cercare di raccontarvi e riassumere le tappe e i protagonisti di questa storia:

1. Il 25enne svizzero di origine kosovara (P.A.) di Bellinzona è il principale indagato. Il ”corruttore”, arrestato il 7 febbraio, è il titolare della Aliu Big Team: impresa edile in liquidazione che fungeva da paravento per chiedere permessi contraffatti, al fine di far arrivare lavoratori dall’estero e inviarli, in nero, su vari cantieri (una quindicina anche nel canton Svitto). Ha lavorato per un paio d’anni per la M+M Ponteggi, di proprietà di un imprenditore kosovaro finito anche lui nelle maglie della giustizia. Tifoso dell’ACB, è stato arrestato a Pristina nel giugno 2016, con l'accusa di tratta di esseri umani tra il Kosovo e la Svizzera e condannato a 6 mesi di carcere. In Ticino, le accuse formulate nei suoi confronti sono: tratta di esseri umani, corruzione attiva, falsità in certificati e infrazione alla legge federale sugli stranieri

2. Un 27enne di Bellinzona (K.A.): fratello del principale indagato, lavora come infermiere, è coinvolto a vario titolo nella vicenda.

3. Il 28enne funzionario di Giubiasco (C.S.): il “corrotto”. Arrestato pure lui il 7 febbraio, è impiegato della sezione permessi, dove lavora dal 2009. Ha militato nelle file dell’ACB. Con l’aiuto della fidanzata, ex funzionaria, avrebbe favorito la concessione di permessi B contraffatti a persone che non ne avrebbero avuto il diritto. La coppia avrebbe agito in combutta con i due fratelli di origine kosovara. È accusato di furto, corruzione passiva e infrazione alla Legge federale sugli stranieri.

4. La 28enne ex funzionaria (J.D.): originaria della Leventina, fidanzata del funzionario 28enne, è finita in manette pure lei lo scorso 7 febbraio. Licenziata nel 2016 dall’amministrazione cantonale, insieme al fidanzato avrebbe favorito la concessione di permessi B contraffatti. Pure lei è accusata di furto, corruzione passiva e infrazione alla Legge federale sugli stranieri.

5. Un 27enne cittadino turco del Bellinzonese: amico del funzionario 28enne, è stato arrestato un giorno dopo: l’8 febbraio. Ha ricevuto materiale sottratto dall’Ufficio della migrazione ed ha ammesso di averlo mostrato al funzionario, che conosceva già da tempo. Nega di averglielo venduto.

6. Una 23enne svizzera (F.R.): ex compagna del 27enne turco ed ex collaboratrice dell’Ufficio della migrazione, è stata arrestata l’8 febbraio. Ha sottratto fogli di carta di sicurezza e custodie per diversi tipi di permesso. Avrebbe però rivelato agli inquirenti che l’idea di farlo fosse dell’ex fidanzato. È indagata per: furto, subordinatamente ricettazione ed infrazioni alla legge federale sugli stranieri.

7. Un 24enne di Biasca (B.B.): il “calciatore”, con un passato nelle file dell’ACB. Dal 2014 lavorava al Contact center dell’Ufficio esecuzioni di Faido. Indagato per violazione del segreto d’ufficio, avrebbe informato il 28enne funzionario dell’ufficio migrazione delle attenzioni della polizia nei suoi confronti.

8. Un 42enne imprenditore kosovaro (Z.Q.) residente a Giubiasco: arrestato il 15 febbraio, il “reclutatore” è titolare di diverse società a sud e nord delle Alpi. Per una di queste, la M+M Ponteggi, con sede a Camorino, ha lavorato in passato il 25enne, principale indagato. È accusato di: tratta di esseri umani, ripetuta usura, ripetuta falsità in certificati, ripetuta incitazione aggravata all'entrata, alla partenza o al soggiorno illegale di persone.

9. Un 32enne kosovaro (A.B.), residente a Bellinzona, socio dell’imprenditore 42enne, si occupava del personale delle aziende di quest’ultimo. In prigione dal 15 febbraio, è accusato anche lui di : tratta di esseri umani, ripetuta usura, ripetuta falsità in certificati, ripetuta incitazione aggravata all'entrata, alla partenza o al soggiorno illegale di persone.

Altri due indagati

Durante l’inchiesta, altre due persone sono finite nelle maglie della giustizia. Sono finiti sotto indagine grazie agli accertamenti della polizia nell’ambito dell’inchiesta sui permessi, ma – secondo nostre informazioni - le indagini a loro carico non riguarderebbero il filone dei permessi falsi e delle ditte di ponteggi.

Si tratta di una 49enne dipendente dell’Ufficio della migrazione da 25 anni. Domiciliata nel Bellinzonese, è stata sorpresa a passare informazioni ad un 44enne architetto della Riviera che l’avrebbe convinta a controllare alcuni dossier aperti. Sono accusati rispettivamente di violazione del segreto d’ufficio e ripetuta istigazione alla violazione del segreto d’ufficio.

m.h./Red.MM

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