Ticino e Grigioni

Primo Maggio, rivendicazioni femministe

In 1'500 a Bellinzona per chiedere rispetto sui posti di lavoro, "nelle piazze e nella vita", rivendicando più tempo per la propria persona e le famiglie

  • 1 maggio 2023, 17:04
  • 24 giugno 2023, 07:09

In 1'500 al Primo Maggio ticinese

Il Quotidiano 01.05.2023, 19:00

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Di: Red.MM/sdr

Parità e rispetto per le donne, difesa del potere d’acquisto, conciliabilità tra lavoro e vita privata, tutela dei diritti sindacali: sono questi alcuni dei temi affrontati lunedì pomeriggio dal palco di Piazza Governo a Bellinzona, dove si è celebrata la Giornata internazionale delle lavoratrici e dei lavoratori con il tradizionale corteo per le vie cittadine al quale hanno partecipato circa 1'500 persone.

Primo Maggio in Svizzera

SEIDISERA 01.05.2023, 18:21

"È la giornata in cui celebriamo la solidarietà e l’unità tra lavoratrici e lavoratori e l’unità nella lotta, in cui vogliamo accendere un faro sui problemi che investono il mondo del lavoro, in ogni settore e ramo professionale", ha affermato Chiara Landi, responsabile del settore terziario di Unia Ticino.

Il senso del Primo Maggio

Il Quotidiano 01.05.2023, 19:00

Flavia Koral, lavoratrice presso l’Organizzazione sociopsichiatrica cantonale e militante VPOD, ha posto l'accento sulle difficoltà della donna nel mondo lavorativo. "Come donne e lavoratrici abbiamo ancora molto da lottare per raggiungere la parità. Chiediamo rispetto sui posti di lavoro, nelle piazze e nella vita" e "rivendichiamo più tempo per noi e per la nostra famiglia", ha affermato.

Il tema della conciliabilità tra vita professionale e vita familiare è stato ripreso anche da Veronica Galster del sindacato del personale dei trasporti pubblici SEV, settore dove il lavoro è suddiviso sui turni. Per Galster vi è la necessità di migliorare le condizioni quadro, a beneficio sia delle donne che degli uomini, definendo "decisamente ampio" il margine di miglioramento e denunciando l’attuale scarsa propensione di molte aziende a pianificare i turni in modo da "rendere più semplice la vita ai dipendenti".

Il presidente dell’USS Ticino e Moesa Renato Minoli

Il presidente dell’USS Ticino e Moesa Renato Minoli

  • Tipress

Tra le oratrici, dopo un breve saluto e un appello all’unità nella lotta del presidente dell’USS Ticino e Moesa Renato Minoli, c'era anche Terry, ex postina licenziata dalla Posta e militante del sindacato syndicom. Licenziata, ha raccontato, per avere intrapreso una battaglia "per ottenere degli orari di lavoro che mi permettessero di andare a prendere la bambina all’asilo nido". Ha spiegato che bastava solo rivedere i giri di recapito ma la Posta non ha mai voluto entrare nel merito "per non creare un precedente". La sua lotta è sfociata nel suo licenziamento, poi giudicato "abusivo" dal Tribunale federale, come comunicato dall'USS. Un nuovo sciopero femminista è stato indetto il prossimo 14 giugno.

Il giorno delle rivendicazioni dei lavoratori

Telegiornale 01.05.2023, 12:30

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