La legge edilizia adottata dal Gran Consiglio ticinese nel 1991 (e in vigore dal 1993) è ormai inadeguata, il Cantone ne vara una nuova: il progetto lanciato nel 2015 dal Dipartimento del territorio arriva a compimento, il messaggio licenziato dal Consiglio di Stato nella sua seduta settimanale è stato illustrato lunedì alla stampa: l'obiettivo centrale è quello di semplificare, velocizzare e rendere maggiormente trasparente l'ottenimento della licenza di costruzione.
Si intende inoltre offrire la possibilità di chiarire la fattibilità prima della progettazione di dettaglio, ma anche contrastare l'impiego pretestuoso dei rimedi giuridici. Per frenare la cosiddetta "ricorsite" si voleva togliere il doppio grado giurisdizionale, ma a far ricredere il Dipartimento del territorio sono state le critiche e soprattutto il forte carico che già grava sul Tribunale amministrativo. Si spera quindi che come antidoto bastino l'anticipo delle spese processuali già in prima istanza e l'obbligo di indicare subito tutti gli argomenti.
Le modifiche normative sono accompagnate dall'informatizzazione delle procedure - con la digitalizzazione dell'intero iter a partire dalla presentazione della domanda - per la quale è stato chiesto un credito di 550'000 franchi. I tempi dovrebbero ridursi da 90 a 70 giorni. La semplificazione burocratica passa anche dalla soppressione delle licenze per casette da giardino, grill o camini. In alcuni casi di edificazione in terreno difficili, però, un parere geotecnico sarà obbligatorio.
Posteggi per bici, aree di svago e niente barriere architettoniche
La revisione della legge non riguarda però solo gli aspetti procedurali: si impongono nuovi criteri anche per la qualità di vita delle persone. Fra le novità, la lotta alle barriere architettoniche è intensificata, con esigenze che vanno oltre quelle stabilite a livello federale in caso di nuova costruzione, ricostruzione, riattamento e trasformazione sostanziale di abitazioni a partire da quattro appartamenti e per edifici per attività lavorative da 30 posti di lavoro. Ogni intervento per abitazioni dai quattro appartamenti in su dovrà inoltre dotarli di un'area di svago comune e di un numero sufficiente di posteggi per biciclette, richiesta, questa, che vale anche per stabili industriali, commerciali e aperti al pubblico.
La legge edilizia
Il Quotidiano 08.06.2020, 21:00