Ticino e Grigioni

Processo Airlight, una sola condanna

Assolti in larga misura i vertici dell’azienda fallita, solo l’ex direttore è stato ritenuto colpevole di amministrazione infedele – Per lui 13 mesi sospesi

  • 07.04.2023, 12:46
  • 20.11.2024, 11:34
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RG 12.30 del 07.04.2023 - Il servizio di John Robbiani

RSI Info 07.04.2023, 12:45

  • archivio TI-Press
Di: John Robbiani/Red. MM 

Tutti assolti a parte uno. Il giudice Siro Quadri ha deciso di non condannare penalmente i vertici della Airlight (gli imputati erano 5), che erano accusati a vario titolo di amministrazione infedele, diminuzione dell'attivo a danno dei creditori e cattiva gestione. "L'azienda - ha sottolineato la Corte - ha preso decisioni che si sono rivelate sbagliate, ma i Tribunali non possono ragionare con il senno di poi".

La condanna è quindi giunta solo per l’ex direttore. “Il suo – ha spiegato il giudice motivando la sentenza – è un caso diverso. Era da tutti considerato una sorta di Deus ex machina della società. Senza di lui la Airlight sarebbe davvero colata a picco”. Ma, pur sapendo delle difficoltà finanziarie, l’ex direttore riuscì a convincere i vertici societari – minacciando di andarsene – a condonarli un debito che aveva nei confronti dell’azienda. Si parla, complessivamente, di circa 200’000 franchi. “E questo sì – ha spiegato il giudice Quadri – che configura il reato di amministrazione infedele e diminuzione dell'attivo a danno dei creditori”. Nei confronti dell’ex direttore è dunque stata decisa una condanna a 13 mesi, sospesi.

Resta comunque possibile che sia la difesa dell’ex direttore (rappresentata dall’avvocato Pierluigi Pasi), sia il Ministero pubblico (il procuratore pubblico Daniele Galliano) chiedano che il caso venga rivisto in appello.

La Airlight di Biasca fallì nel 2016 lasciando un buco di 25 milioni di franchi. Era impegnata, in Ticino e in Marocco, nella ricerca di una tecnologia (solare fotovoltaica-termica ad alta concentrazione) all’epoca unica al mondo. La società era arrivata vicinissima a ottenere la certificazione che avrebbe poi portato questa tecnologia ad essere brevettata e venduta – così hanno spiegato i vertici societari in aula – in tutto il mondo e a giganti internazionali (a processo è stato fatto il nome di IBM) che già avevano dimostrato interesse. Poi però la tecnologia non aveva superato i test e la società è rimasta travolta dai debiti e dalla mancanza di liquidità.

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Processo fallimento Airlight, una condanna

Il Quotidiano 07.04.2023, 19:00

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