Il Consiglio federale ha approvato oggi un messaggio aggiuntivo sulla riforma dell'IVA, che propone due aliquote per l'imposta sul valore aggiunto, invece di tre.
Messo sotto pressione dal Parlamento perché abbandoni il progetto di tasso unico, il Governo ha proposto un tasso normale fissato all'8%, mentre quello ridotto andrebbe a fissarsi a 2,8 o 3,8%, rimpiazzando il sistema attuale (8, 3,8 e 2,5%).
Ristorazione e settore alberghiero sarebbero assoggettati all'aliquota ridotta, mentre alcune esclusioni dal pagamento dell'imposta attualmente in vigore verrebbero abolite. Resteranno tuttavia esclusi dall'assoggettamento la sanità, la formazione, la cultura e le prestazioni e manifestazioni sportive.
A dipendenza della variante scelta per il tasso ridotto, la riforma licenziata oggi avrebbe ripercussioni anche sulle risorse destinate dall'AVS e all'AI. Il primo pilastro potrebbe così incassare 17 milioni in più o 19 in meno.
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Sono di segno opposto le reazioni alla riforma dell'IVA varata dal Consiglio federale: per Economiesuisse, la soluzione proposta "non migliora significativamente la situazione e genererà al contrario costi elevetati, che la federazione delle imprese svizzere stima in 800 milioni di franchi. Troppe pagine di istruzioni amministrative complicherebbero la vita alle imprese. Gastrosuisse, invece, è molto soddisfatta perché "si tratta di un importante passo avanti". Vi si vede la conferma della volontà politica di porre fine alla discriminazione di cui è vittima attualmente la ristorazione, che paga un tasso di tre volte superiore a quello a cui sono assoggettati i take-away. Nel 2010, Gastrosuisse aveva lanciato un'iniziativa popolare proprio per porre rimedio a questa distorsione della concorrenza.
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Il servizio di Johnny Canonica
RSI Info 30.01.2013, 13:35
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