Ticino e Grigioni

Protezione animali nella bufera

Dopo la richiesta di dimissioni della presidente, Nicole Ruch, in seguito a una denuncia (che lei respinge), c’è chi invita a sospendere le donazioni - Preoccupazione anche in Ticino

  • 08.01.2024, 21:06
  • 08.01.2024, 21:06
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Protezione animali svizzera nella bufera

Il Quotidiano 08.01.2024, 19:00

Di: Quot/RSI Info 

Settanta sezioni regionali e una tempesta perfetta. La Protezione svizzera degli animali è al centro della bufera per mancanza di trasparenza ed elevati rimborsi spese dei suoi responsabili. La sezione di Berna ha chiesto le dimissioni della presidente, Nicole Ruch. La mancanza di un sistema di controllo delle fatture ha spinto l’ente di certificazione per le organizzazioni no profit “ZEWO” a sconsigliare di fare donazioni.

“Certamente sia la società di Protezione degli animali svizzera, sia tutti i membri, cioè le sezioni cantonali, hanno subito, subiscono e subiranno un grave danno d’immagine”, dice Piero Mazzoleni, vicepresidente della Protezione svizzera degli animali.

Melano è una delle quattro sezioni ticinesi. Qui gatti e conigli non sono mai stati così tanti: decine e decine di animali a cui si è rinunciato dopo la pandemia o dopo essersi resi conto dell’impegno. Il sentimento che prevale è la preoccupazione. “Questo invito a non donare lascia perplessi: noi e tutte le protezioni animali di tutta la Svizzera abbiamo bisogno di soldi. Se uno sbaglia non c’entrano gli altri”, dice Susan Daigl, direttrice della Società protezione degli animali Trovatelli del Ceresio e Mendrisiotto.

Una pubblicità negativa che la SPAB vive di riflesso. “Tutto quello che va contro o può impedire l’azione in favore degli animali è una cosa che ci fa male, perché il nostro scopo statutario è aiutare gli animali. Da sempre la nostra società non fa parte della Protezione animali svizzera per scelta, perché abbiamo delle idee o dei modi di agire diversi”, spiega Emanuele Besomi, presidente Società protezione animali Bellinzona. Non tutti lo sanno e lo scandalo ha fatto squillare il telefono in cerca di chiarimenti “Il fatto di aver potuto dare spiegazioni alle persone che hanno chiesto, ha fatto in modo di convincerle e quindi di continuare a sostenere o addirittura di deviare dei fondi destinati ad altri alla nostra associazione, proprio per la nostra chiarezza e la nostra trasparenza nei conti”, sottolinea Besomi.

Chiarezza su cui deve invece lavorare la sede centrale di Basilea. Il 27 gennaio l’assemblea dei delegati discuterà la posizione della presidente, Nicole Ruch. “Nel caso in cui l’assemblea dovesse decidere di sostituire la presidente, si dovrà trovare un altro presidente e, provvisoriamente, quale vice-presidente assumerei io la carica. ad interim. Nel caso, invece, l’assemblea dovesse confermare l’attuale presidente, non cambierebbe nulla. Vedremo cosa succederà.”, dice Piero Mazzoleni.

Se è ancora presto per fare un bilancio del calo delle donazioni, per aggiustare il danno d’immagine si dovrà agire velocemente superando le divisioni tra gli umani, in nome del bene degli animali.

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Protezione animali svizzera nella bufera

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