Ticino e Grigioni

Quando la solidarietà si mette in marcia

Sta raggiungendo il confine con l'Ucraina il convoglio con aiuti umanitari organizzato in Ticino per sostenere la gente in fuga dall'invasione russa

  • 3 marzo 2022, 05:50
  • 14 giugno 2023, 14:35
L'insegna dell'iniziativa su uno dei veicoli del convoglio umanitario

L'insegna dell'iniziativa su uno dei veicoli del convoglio umanitario

  • RSI/Paola Nurnberg
Di: SEIDISERA/Paola Nurnberg/ARi

È da ore in viaggio verso l'Ucraina il piccolo convoglio di aiuti allestito in Ticino per sostenere le persone in fuga dopo l'invasione del loro territorio perpetrata dalla Russia. L'iniziativa ha un duplice obiettivo: consegnare aiuti destinati alla regione ucraina di Černivci, poco dopo il confine con la Romania, per poi far rientro in Ticino con a bordo persone in fuga dal conflitto.

Natalia e Jana, qui riprese prima della partenza del convoglio, sono le due anime di questa operazione umanitaria

Natalia e Jana, qui riprese prima della partenza del convoglio, sono le due anime di questa operazione umanitaria

  • RSI/Paola Nurnberg

Il convoglio, partito dal Ticino nella mattinata di ieri, mercoledì, è composto da 3 furgoni e 2 minivan. In queste ore dovrebbe ormai aver raggiunto la località romena di Siret, che si trova a circa una cinquantina di chilometri da Černivci. I veicoli sono carichi di beni di prima necessità: cibo, abiti, scarpe, farmaci da banco. A promuovere questa iniziativa umanitaria è stata Natalia, ucraina che vive da molti anni a Capolago, col supporto della connazionale Yana, che risiede invece ad Acquarossa. Sette persone prendono parte all'operazione e hanno così intrapreso un viaggio senza sosta di 1'750 chilometri, iniziato dopo giorni di frenetica preparazione.

Un convoglio di aiuti dal Ticino

SEIDISERA 02.03.2022, 19:19

  • TiPress

"Con l'aiuto di 3 comuni" bleniesi "e di tantissima gente ce l'abbiamo fatta. Hanno sponsorizzato il nostro viaggio, i furgoni a noleggio, le spese di viaggio, la benzina, ecc", afferma Yana. E i volontari si confronteranno presto con la realtà lacerante provocata dalla guerra: dalla gente costretta a vivere all'addiaccio, fino alla disperazione delle madri per le sorti delle loro famiglie.

Uno dei furgoni carichi di beni di prima necessità

Uno dei furgoni carichi di beni di prima necessità

  • RSI/Paola Nurnberg

Ma quali saranno i tempi di quest'operazione? "Non lo so, quando torniamo, torniamo... Può essere domenica, lunedì", ci dice uno dei volontari. "Siamo partiti con una mezza idea, è diventata più grande di noi e va bene così", aggiunge, sottolineando l'aiuto ricevuto da tante persone.

Materassi e coperte preparati nel soggiorno della casa di Yunna, che vive nei pressi dell'aeroporto di Milano-Malpensa, in attesa dell'arrivo di alcuni profughi in fuga dal conflitto ucraino

Materassi e coperte preparati nel soggiorno della casa di Yunna, che vive a Malpensa, in attesa dell'arrivo di alcuni profughi in fuga dal conflitto ucraino

  • RSI/Paola Nurnberg

Quindi, il rientro a casa insieme a profughi ai quali offrire dimora. E alcune persone, anche in Italia, si stanno già adoperando per accogliere famiglie. Come nel caso di Yunna, un'ucraina che vive nei pressi dell'aeroporto di Milano-Malpensa e che sta preparando materassi e coperte nel soggiorno di casa, in attesa dell'arrivo di donne e bambini in fuga dal dramma che ha travolto il loro Paese.

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