Non si saprà mai perché il 26 luglio scorso, a Quinto, l’autista del TIR tamponò la vettura che lo precedeva, provocando la morte di quattro persone. La perizia disposta dalla procura, consegnata alcuni giorni fa, ha ricostruito però la dinamica esatta del terribile scontro avvenuto sulla A2 (vedi articoli correlati).
Il camion stava viaggiando a una velocità di 90 chilometri orari, e l’auto della famiglia germanica, ferma in colonna, era visibile già a una distanza di circa 400 metri. Con una frenata di emergenza, ancora a 70 metri si sarebbe potuto evitare l’impatto. Ma il 50enne residente in Italia si accorse della Ford all’ultimissimo istante; tanto che frenò solo a tamponamento avvenuto.
Il doppio urto non fu immediato. Il convoglio trascinò l’automobile per 24 metri prima di sbatterla contro il camion davanti, che procedeva a passo d’uomo. Il tutto in meno di un secondo.
Il camionista non ricorda più nulla, e l’inchiesta ha potuto unicamente scartare tutte le possibili spiegazioni, dall’alcool all’uso del telefonino. Ora il procuratore pubblico Arturo Garzoni dovrà trarre le debite conclusioni. Il 50enne è indagato al momento per omicidio colposo.
Francesco Lepori
dal Quotidano del 28.12.2016: La perizia sull'incidente di Quinto