Sono otto, in Ticino, gli stabili o gli atelier potenzialmente contaminati dal radio, una sostanza radioattiva usata soprattutto nel settore orologiero. Non si tratta di casi problematici ma la Confederazione procederà da qui al 2022 a verifiche puntuali.
Un piano d’azione a livello nazionale era già stato posto in atto sull’arco del quadriennio 2015-2019, ma la scadenza di quest’anno non ha consentito di dimostrare che il pericolo di una contaminazione derivante dal radio sia scongiurato in tutti quegli edifici (stabili, laboratori, magazzini) dove in passato è stato utilizzato, soprattutto mediante vernici luminescenti.
Nicola Solcà, a capo dell’Ufficio cantonale della gestione dei rischi ambientali e del suolo ha spiegato che “cantone e comuni rivestono un ruolo un po' marginale" e che sono chiamati a sostenere “gli accertamenti che con il prolungamento del piano d’azione federale dovranno essere esaustivi su tutti questi siti censiti”. Questo prolungamento, conclude Solcà, “permetterà di verificarli tutti”.
Questi ultimi sono stati individuati grazie a una ricerca compiuta dall’Università di Berna, che si è attivata su mandato dell’Ufficio federale della sanità pubblica. Allo scopo di porre in atto la nuova fase del piano d’azione su scala confederata sono stati stanziati quattro milioni di franchi.
Radio, la mappa dei siti contaminati
Il Quotidiano 23.04.2019, 21:00