Mancano 900 giorni spaccati a un’edizione storica che potrebbe non esserci. Nel 2027 il Carnevale Re Naregna di Biasca festeggerà il 125° ma a mettere il punto interrogativo sono stati gli stessi organizzatori: “Come possiamo organizzare un evento così importante quando non siamo neppure noi sicuri di continuare nei prossimi due anni”, si legge nel comunicato diffuso venerdì.
Per molti un fulmine a ciel sereno, anche perché l’ultima è parsa un’edizione di successo. E invece cosa è successo? I motivi sono molteplici, spiega Matteo Guidotti, presidente della Società Carnevale Biaschese (SCB): “Arriviamo effettivamente da un evento di successo, che funziona ed è conosciuto in tutto il Canton Ticino. I problemi che riscontriamo in questo momento sono prima di tutto organizzativi”.
Innanzitutto, elenca il presidente della SCB, la mancanza di strutture. “È venuto a mancare, perché è stato venduto da un privato il salone Olimpia. Questo ci mette nella condizione di non più avere una base logistica. Bella o brutta che fosse, perché aveva dei limiti, però c’era e ora c’è sicuramente un primo problema”.
Non è un can-can, ma un problema serio
Il secondo nodo da sciogliere, continua Guidotti, “è quello della gestione dello spazio pubblico con i relativi costi della sicurezza. Non è solo una questione di soldi, ma anche delle responsabilità giuridiche, se ad esempio qualcuno si fa male, che noi come volontari dobbiamo assumerci”. Per fortuna, continua il presidente, “abbiamo un Carnevale che non registra grossi problemi di ordine pubblico. Il problema è però anche dove si svolge la manifestazione così che anche far pagare un’entrata diventa complicato perché occorrerebbe transennare e chiudere tutto”. L’ipotesi di reintrodurre un biglietto, a queste condizioni, pare scartata: “I costi risulterebbero raddoppiati, se non triplicati. L’abbiamo tolto anche per risparmiare quei 30-40’000 franchi necessari a sbarrare gli accessi e pagare la gente ai punti di controllo”.
Quello lanciato venerdì dalla SCB è una sorta di appello a coinvolgere altri attori. Il tema, conferma Guidotti, “è sicuramente quello di una revisione dei compiti e delle responsabilità della società Carnevale. Ed è un discorso che facciamo soprattutto in vista del 125° anniversario. Alle attuali condizioni sarà dura arrivarci”.
Naturalmente ci sono anche le basi solide su cui costruire: “Le persone non mancano visto che abbiamo 120 volontari. La questione è proprio organizzativa. A fare tutto non riusciamo, dopodiché evidentemente se non riusciamo ad organizzarci questi problemi diventeranno anche finanziari”.
Nel comunicato stampa si legge che nelle prossime settimane avrà luogo un incontro con tutti gli attori coinvolti. In primo luogo si pensa alle autorità municipali? “Queste discussioni le abbiamo già fatte in Comune a giugno. Ci siamo dati l’estate, ma non riusciamo ad arrivarne a una. Il Comune chiaramente vuole un progetto, anche per capire quanta gente ci sostiene. Il nostro prossimo passo sarà ora di incontrarci con tutti i membri della nostra società che è abbastanza eterogenea. C’è chi lavora nei bar, i cuochi, chi fa il giornalino satirico ‘Ra Froda’, i regnanti e sicuramente ho dimenticato qualcuno. Ci sono inoltre, pur non direttamente coinvolti nella società, i carristi e il gruppo dell’Academie du Carnaval Biaschese. Anche loro sono l’anima di questo evento”.
In questo momento Re Naregna ha lo scettro, ma non una bacchetta magica. “Di sicuro - conclude Matteo Guidotti - senza un cambiamento sarà molto difficile arrivare al 2027. Anche perché la situazione è abbastanza demotivante”. Detto altrimenti la SCB ha avuto finora le spalle larghe, ma la macchina organizzativa è diventata trappo pesante.
Notiziario
Notiziario 23.08.2024, 15:00
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Il Quotidiano 05.03.2022, 20:00