Il comitato “Stop ai tagli” lancia il preannunciato referendum contro la riforma fiscale approvata martedì dal Gran Consiglio ticinese. L’annuncio ufficiale è stato dato nel corso di una conferenza stampa convocata oggi, venerdì, a Bellinzona.
Il testo accolto dal Parlamento con 45 voti favorevoli, 24 contrari e 12 astenuti comprende due misure particolarmente controverse: uno sconto d’imposta generalizzato dell’1,66% e sgravi fiscali per i redditi alti (dai 30’000 franchi mensili in su), che vedranno l’aliquota massima scendere dal 15 al 12%.
La manifestazione contro i tagli del 22 novembre a Bellinzona
Un regalo ai più ricchi, “a chi non ne ha bisogno”, che secondo i socialisti mal si concilia con i tagli alla spesa inclusi nel preventivo 2024, che arriverà in aula all’inizio del prossimo anno e che andrà a toccare anche le categorie più fragili, già penalizzate dal rincaro del costo della vita. I risparmi per 130 milioni di franchi, ricordano infatti i promotori del referendum, si ripercuoteranno pure sui sussidi di cassa malati, oltre che sui salari dei dipendenti pubblici e sui contributi agli enti sociosanitari. Faranno quindi aumentare ulteriormente le crescenti disuguaglianze nella popolazione.
Le riforma comporterà minori entrate per 96 milioni di franchi, 50 a carico del cantone e 46 a carico dei Comuni, diversi dei quali hanno già manifestato la loro contrarietà.
Del comitato “Stop ai tagli” fanno parte partiti di sinistra e sindacati. Servono 7’000 firme entro il 15 febbraio.
Riforma fiscale: sarà referendum
Telegiornale 30.11.2023, 12:30
La riforma tributaria in Gran Consiglio
Il Quotidiano 12.12.2023, 19:00
RG 12.30 del 15.12.2023 Il servizio di Luca Berti
RSI Info 15.12.2023, 12:33
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