L'Ufficio presidenziale (UP) del Gran consiglio ticinese lo ha ribadito lunedì: l'ammontare forfettario dei rimborsi dei consiglieri di Stato in futuro non deve superare i 15'000 franchi, spese telefoniche comprese.
Verso la metà di giugno davanti ad un primo aumento avanzato dall’Esecutivo che aveva fissato la somma a 18'000, sempre forfettari, l’UP aveva già replicato fissando un limite a quota 15'000, ma il Governo aveva a sua volta risposto limando la sua proposta a 16'500 durante l'estate.
La decisione è stata presa a maggioranza: a votare sono stati socialisti, verdi e PPD. Nessun commento da parte della presidente dell'Ufficio presidenziale, Pelin Kandemir Bordoli. “Prima devo informare il Governo”, ha detto alla RSI nei corridoi di Palazzo.
Anche se non vi è ancora alcuna risoluzione formale, così come previsto dai regolamenti, la cifra dei 15'000 franchi annui, che l'UP sta insistentemente indicando al Consiglio di Stato, ora avrà un peso anche sui lavori della sottocommissione Finanze che deve decidere se avviare o meno una richiesta di risarcimento ai Consiglieri di Stato che hanno incassato senza sufficiente base legale.
CSI/SP