Ticino e Grigioni

Rimborsi, il decreto non verrà impugnato

Il Parlamento ticinese ha deciso di non opporsi alla decisione della Procura di non procedere nei confronti di quattro ministri in merito al forfait per le spese telefoniche

  • 4 ottobre 2018, 17:33
  • Oggi, 00:08
00:28

Notiziario: 16.00 del 04.10.18: Gran Consiglio straordinario sui rimborsi

RSI Info 04.10.2018, 18:16

  • RSI
Di: ludoC/CSI 

La maggioranza del Gran Consiglio ticinese ha deciso oggi, giovedì, di non impugnare il decreto di non luogo a procedere emanato il 25 settembre dal procuratore generale (PG) Andrea Pagani nei confronti di quattro membri del Consiglio di Stato (Paolo Beltraminelli, Norman Gobbi, Christian Vitta e Claudio Zali) in merito al rimborso forfettario delle loro spese telefoniche (vd. correlati). La decisione è stata presa tramite voto segreto: i voti favorevoli all’impugnazione del decreto sono stati 13, quelli contrari 53 (1 scheda bianca, 1 scheda nulla).

Il Parlamento ha così dato seguito alle raccomandazioni dell’Ufficio presidenziale, secondo cui la decisione di Pagani in relazione alla vicenda dei rimborsi per le spese telefoniche – vicenda segnalata e portata in aula dal deputato dell’MPS Matteo Pronzini – è fondata su un accertamento completo dei fatti. Non serve quindi andare oltre sul piano penale, secondo l’Ufficio presidenziale, che già nei giorni scorsi ha tuttavia ricordato che una rinuncia al ricorso (così è stato) non pregiudica eventuali conseguenze civili o amministrative.

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La questione - dopo i due decreti di abbandono di inizio anno dell'allora PG John Noseda - sembrava chiusa dal punto di vista legale. In estate Pronzini aveva però chiesto al nuovo PG, Andrea Pagani, di rianalizzare il caso, dopo che, malgrado fosse emerso chiaramente che i rimborsi per le spese telefoniche erano versati senza base legale, quattro ministri su cinque avevano continuato a percepirli. Pagani è però giunto alle stesse conclusioni del suo predecessore: non vi è stato alcun dolo. Della stessa opinione la maggioranza del Gran Consiglio. La questione della base legale per i rimborsi spese dei ministri dovrà ora essere risolta definitivamente dal parlamento. Se ne parlerà nella sessione di novembre.

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