Rincari: a cosa rinunceranno i ticinesi?

La crisi energetica in corso minaccia la disponibilità finanziaria delle famiglie svizzere. Solo rispetto alla bolletta elettrica, si stima un rincaro medio del 27%; a cui si aggiungono le spese di riscaldamento a dipendenza del vettore utilizzato. I costi energetici potrebbero in alcuni casi addirittura raddoppiare, a cui s'aggiunge l'innalzamento dei prezzi sui beni di consumo dettati dall'inflazione.

La RSI ha voluto saggiare l'opinione pubblica ticinese, indagando gli accorgimenti applicati dalle famiglie per contenere il salasso. Come comportarsi infatti di fronte a un tale aumento della spesa? Quali strategie adottare e cosa sacrificare per limitare le uscite?

A questa domanda, gli intervistati non si sono dimostrati impreparati. Da chi ha mostrato una rinnovata disciplina in casa, spegnendo "la luce dell'altro" o staccando le "prese", a chi si è promesso di rinunciare a qualche vizio, come le "sigarette" o all'andare "in discoteca tutti i weekend", i ticinesi sembrano intenzionati a perfezionare le proprie abitudini. Si promuove un atteggiamento più parsimonioso, risparmiando sul superfluo. "Non sicuramente sul cibo, perché con il cibo bisogna vivere".

Altri invece, per troncare il problema alla radice, decidono di estromettere le fonti di origine fossile dal bilancio energetico di casa. Si punta allora al fotovoltaico, alla geotermia o al caro e buon vecchio camino: le soluzioni non mancano.

In definitiva, un comportamento più responsabile e attento al consumo elettrico appare come la strategia più diffusa dagli intervistati. "Sono piccole cose che messe assieme fanno qualcosa".