Ticino e Grigioni

Roma si avvicina alla frontiera

Fisco, mobilità, ambiente, frontalieri e zone speciali: vecchi temi, nuovi interlocutori eletti dalle regioni di confine; intervista al deputato Andrea Pellicini di Fratelli d'Italia

  • 28 ottobre 2022, 07:59
  • 21 novembre, 10:45
05:34

Il confine del dialogo

RSI Info 27.10.2022, 10:25

Di: Simone della Ripa 

La diplomazia tra Italia e Svizzera è già al lavoro per riprendere il filo della cooperazione anche sui dossier fiscali. Si fa, ma non si dice, sembra essere la linea di tutti e nessuno si espone a poche ore dalla fiducia ottenuta da un governo mai stato così spostato a destra per la vicina Repubblica.

I fronti aperti

Parlamentari e senatori del partito di maggioranza relativa (Fratelli d’Italia) sono ricercati dai media svizzeri al telefono e nei lunghi corridoi dei palazzi romani proprio per fare il punto della situazione. Stessa cosa con i giornali delle province lombarde e piemontesi. La domanda è una sola: gli accordi già parafati con la Svizzera su fisco e frontalieri il 23 dicembre 2020 saranno ratificati dal “nuovo parlamento”, vi saranno passaggi di aula prima della fine del 2022 come auspicato anche in Svizzera? E l’accesso agli istituti bancari svizzeri in Italia?

Aumentano i frontalieri in settori in cui anche le regioni confinanti hanno bisogno di manodera

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  • Tipress

Vogliamo parlare di misure per arginare importanti ingressi di manodopera italiana in Ticino: che faranno le vicine regioni di centro destra ora che c’è quello che oltre confine è definito un governo forte dello “stesso colore” delle assemblee lombarde e piemontesi?

Gli interlocutori

"Ma non ha detto che la domanda era una, una alla volta, forse voleva dire…" – ha risposto sorridendo il deputato di FdI Andrea Pellicini, uomo che conosce molto bene la frontiera e questi temi, già sindaco di Luino (VA) oltre che in amministrazioni comunali e provinciali da oltre 20 anni fino alla carica di coordinatore del partito di Giorgia Meloni in provincia di Varese. Figlio d’arte in qualche modo, suo padre Piero Pellicini è già stato senatore della Repubblica per due legislature con Alleanza Nazionale, proviene dalla destra storica italiana.

Accordo sull’imposizione dei lavoratori frontalieri, qualcosa si muove

"Comincio con il dire, rivolgendomi al Ticino, che è arrivata la fiducia forte a questo Governo – prosegue misurando le parole – ed è un risultato importante credo anche per questi territori avere un interlocutore chiaro, unico e politico su temi che riguardano un’area produttiva e di scambi importante. Inutile girarci intorno, poi, quello degli accordi su fisco e frontalieri è certo un tema rilevante che sarà affrontato nel segno dei buoni rapporti che sempre ci sono stati tra Roma e Berna. Io stesso ne ho parlato nei giorni scorsi con il presidente dell’Associazione dei Comuni italiani di Frontiera ed ho preso contatti anche con gli altri parlamentari a Roma su questa materia".

"A Como possiamo avvalerci di Alessio Butti, senatore esperto e conoscitore di diversi dossier che interessano l’area di confine che potrebbe diventare sottosegretario", spiega. "Nei miei primi giorni romani ho poi avuto modo di parlare informalmente di queste situazioni a ridosso del Ticino con il ministro dell’Economia, il varesino Giancarlo Giorgetti, entrambi convinti della necessità di trovare strumenti normativi per sostenere le aziende sui nostri luoghi in modo da evitare il depauperamento di rami industriali rimasti in queste province che per i costi decidono di venire in Ticino".

A proposito di ristorni, l'esecutivo regionale lombardo ha deliberato mercoledì di attribuire alle province lombarde la somma di 14'219,423 euro assegnata alla Regione Lombardia per l'anno 2020 derivante dalla retrocessione fiscale delle imposte a carico dei lavoratori frontalieri. I denari sono così ripartiti: Provincia di Como: euro 5'254'684,13; Provincia di Lecco: euro 92'015,25; Provincia di Monza e Brianza: euro 1'226,87; Provincia di Sondrio: euro 83'427,16; Provincia di Varese: euro 8'788'069,68.

Torna la proposta della Zona Economica Speciale (ZES)

Il luinese ha perso molto del suo tessuto industriale negli ultimi 20 anni

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  • sdr/rsi

Che qualcosa si stia muovendo in tal senso è evidente anche dalla riproposizione martedì di un disegno di legge a Roma per istituire proprio accanto alle province che confinano con la Svizzera, Varese, Como e Sondrio, una zona economica speciale (ZES). Un aiuto per le aziende e per i commercianti che vede come firmatario il senatore della Lega Massimiliano Romeo, un progetto elaborato proprio con i rappresentanti della Lega dei territori sopra indicati. Secondo le prime indicazioni l’area interessata potrebbe essere quella dei 20 chilometri, utilizzando i parametri di una legge regionale in essere, sulla carta sconto benzina.

Treni, traghetti ed una mobilità di frontiera da ricostruire


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Gomma o rotaia, ci sono progetti a Lavena Ponte Tresa per favorire la seconda

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  • sdr/rsi

Questa area di frontiera merita una speciale attenzione – prosegue Pellicini – e crediamo che collaborando anche con le autorità ticinesi si possa fare bene su temi transfrontalieri come la mobilità sostenibile, come già fatto con i sindaci del Gambarogno, per incentivare l’uso del treno. Stessa cosa con l’utilizzo dei battelli. Ma penso ad altri fronti come la ricerca, l’ambiente, e una serie di legami che devono stringersi ancora di più grazie a precise scelte politiche, ad un dialogo che, lo ripeto, ha anche interlocutori che conoscono luoghi e persone, che sanno cosa è la coda nel Malcantone o la pressione nel mondo del lavoro ticinese".

A proposito del fronte navigazione sul lago Maggiore, oggetto di interrogazioni anche da parte di deputati ticinesi a Berna, potrebbero esserci incontri all’inizio del 2023 – il ministero che se ne occupa ora è gestito da Matteo Salvini – ma anche in questo caso filtrano poche indiscrezioni, tipiche degli inizi di legislatura in Italia.

Tornando ai volti "nuovi" che desiderano portare questo pezzo di frontiera a Roma, l’ex sindaco di Luino ed attuale deputato risponde sempre in maniera ermetica per rispetto – dice - di colloqui che già vi sono in questi giorni tra Berna e Roma su temi dove, lo dice anche da avvocato penalista, una parola di troppo potrebbe generare incomprensioni o turbamenti in chi nel silenzio, anche in maniera diplomatica, sta lavorando per intessere nuove relazioni con gli attuali responsabili dei ministeri coinvolti. Ed anche questa è già una notizia. Un ultimo pensiero va al paventato ritorno di forti nazionalismi stigmatizzato da Pellicini riferendosi come spunto positivo allo spirito patriottico che esiste anche in Svizzera in partiti ben radicati con una destra conservatrice con valori, spiega, del tutto condivisibili.

02:22

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