Sant’Antonino, comune sulla sponda sinistra del fiume Ticino, si estende dalle pendici della catena montuosa che lo costeggia fino al Piano di Magadino, bonificato nel 1930. Se a inizio secolo era una realtà prevalentemente contadina, negli ultimi 50 anni ha conosciuto un importante sviluppo e crescita grazie soprattutto alla sua zona industriale, che ospita alcune tra le aziende più importanti a livello cantonale.
Le numerose ditte che si sono insediate sul suo territorio hanno permesso di risanare le casse pubbliche, tanto da permettere alle autorità di stabilire un tasso di moltiplicatore d’imposta tra i più bassi del del canton Ticino, attualmente al 65%.
“È sicuramente una realtà industriale dinamica che, comunque, ha mantenuto le sue origini rurali", racconta Christian Vitta, sindaco del comune dal 2000 al 2015, che in merito aggiunge: “Io vivo qui e il tempo libero che l’incarico di consigliere di Stato mi concede mi piace trascorrerlo nel centro del paese, dove ritrovo le mie origini…”. Un pensiero condiviso anche da molti concittadini che, con un po' di rammarico, ricordano i molti prati verdi di un tempo, occupati oggi da stabilimenti, negozi e strade. "Si stava meglio prima, ma anche così non è male...", ci confida Pio, gerente di una delle osterie del centro storico, che ha visto cambiare e crescere il paese.
Lino Bini
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