Mancanza di manodopera e scarsità di forniture stanno mettendo in ginocchio alcuni cantieri in Ticino, in particolare nel Mendrisiotto e nel Luganese, al punto che per alcune ditte la situazione è diventata "insostenibile". Lo fa sapere il direttore della Società svizzera impresari e costruttori (SSIC), Nicola Bagnovini, confermando di auspicare una chiusura delle attività nel cantone da lunedì, come anticipato da La Regione, per far fronte alla paralisi provocata dall'emergenza coronavirus.
"Abbiamo consigliato in modo volontario di non iniziare i cantieri lunedì. Facciamo un attimo di stop, facciamo richiesta di lavoro ridotto". Nel Mendrisiotto e nel Luganese, "alcuni committenti importanti hanno deciso di chiudere i cantieri in modo repentino. Mancano le materie prime. I lavoratori non sono più disponibili. Ci sono ditte che lavorano col 90-95% di frontalieri", spiega il direttore della SSIC, precisando che mancano materiali quali acciai di armatura e componenti per il calcestruzzo.
Per capire come affrontare questa situazione, Bagnovini ha convocato una riunione urgente con i sindacati, prevista venerdì pomeriggio. Da parte sua, UNIA accoglie l'invito: "È un segnale importante perché in questa fase di emergenza sanitaria la situazione non è controllabile - afferma Dario Cadenazzi - penso alla salute dei lavoratori e al rispetto delle norme quali la distanza sociale, ma anche alla mancanza di riposo e alle possibili situazioni di abuso che si possono creare".
Edilizia verso la chiusura
Il Quotidiano 13.03.2020, 21:32