Ticino e Grigioni

Sanità, “i modelli integrati sono più efficienti”

I vertici di Swiss Medical Network replicano alle perplessità sorte dopo l’annuncio del loro progetto di rete con l’acquisizione degli ambulatori Centromedico

  • 10 ottobre, 19:23
  • 11 ottobre, 05:35
06:41

Acquisto di Centromedico, cosa può cambiare

SEIDISERA 10.10.2024, 18:20

  • © Ti-Press, Gabriele Putzu
Di: SEIDISERA/RSI Info 

L’acquisto da parte di Swiss Medical Network (SMN) degli ambulatori Centromedico modificherà la realtà sanitaria cantonale. Alla clinica Sant’Anna di Sorengo, giovedì, si sono presentati i vertici del gruppo con la volontà dichiarata di abbassare i costi attraverso una rete sanitaria integrata: con dieci ambulatori e due cliniche (Sant’Anna e Ars Medica) si offriranno una buona parte delle specializzazioni alle persone che potranno decidere anche di affiliarsi al modello assicurativo proposto da Visana. Non mancano però le preoccupazioni sulla reale capacità di ridurre le spese mediche per un’azienda privata che deve fare utili. Dubbi che sono stati sollevati anche dall’autorità cantonale.

“Se osserviamo quello che esiste nel mondo”, ha spiegato ai microfoni della RSI Antoine Hubert, uno dei due principali azionisti, nonché il patron di SMN, “è chiaro che i modelli integrati sono più efficienti, sia sui costi che sulla qualità. Ci sono parecchi esempi in America, in Spagna e in Israele. Dunque non è una novità. In Spagna esiste dal 2002. Dunque sono 22 anni che la Ribera Salut fa “le cure integrate riducendo i costi”.

Una delle preoccupazioni emerse è che questo allargamento del gruppo porti ad una maggiore offerta, cosa che di riflesso rischia di causare una domanda maggiore, come avviene spesso in ambito sanitario. Ma “l’offerta non si è ampliata”, assicura Dino Cauzza, CEO di SMN. “I centri medici esistono e le due cliniche anche. Andremo a coordinare meglio, che è una delle chiavi di risparmio del sistema sanitario”.

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Il modello presentato in conferenza stampa vuole, secondo i promotori, mettere al centro il paziente, il suo accompagnamento e l’abbassamento dei costi. Questa operazione è però anche un’operazione commerciale. È possibile coniugare il risparmio del paziente con la necessità di fare utili? Secondo Cauzza, “gli utili servono per reinvestire, e oggi gli ospedali in Svizzera non hanno i margini per farlo. Per essere sostenibili a medio termine, dunque, noi abbiamo l’obiettivo di poter innovare, poter formare, poter fare ricerca e per questo abbiamo bisogno dei margini necessari. Ma agiamo con lo stesso sistema degli ospedali pubblici fondamentalmente”.

La grossa novità riguarda la partecipazione di un assicuratore, in questo caso Visana, al sistema di rete integrata. Il rischio di conflitto di interesse a causa di questo stretto legame tra assicuratore e prestatore, però secondo Antoine Hubert non sussiste.

Questo perché “la Visana, è solo azionista, e rimane un’assicurazione esterna. Solo che il modello è stato fatto apposta per le cure integrate, ma rimane un’assicurazione esterna che è controllato dall’Ufficio federale delle assicurazioni. Dunque no, non c’è possibilità di conflitto di interessi”.

I promotori dunque hanno tranquillizzato in merito alle preoccupazioni sollevate. Per capire se questa sarà la via del futuro, bisognerà attendere l’autunno del prossimo anno e vedere se i premi legati a questo modello rimarranno invariati.

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