L’avvocato Tuto Rossi prende posizione su un articolo pubblicato lunedì da “La Regione” nel quale si riferisce che Piercarlo Rey, medico sospeso per un intervento portato a termine nel 2014, sarebbe tornato in sala operatoria.
Stando al legale, la paziente sarebbe stata ricoverata per opera di un medico accreditato a cui era stata affidata dal dottor Rey, invitato a essere presente il giorno dell’intervento come amico e per dare sostegno morale e umano, questo con il consenso della Clinica. Al suo arrivo in sala ha parlato con la donna e il marito.
Piercarlo Rey non ha diretto l’intervento né ha dato ordini. Nell’attimo decisivo ha compiuto un atto medico di pochi secondi che normalmente viene eseguito dall’ostetrica. In seguito lui stesso ha immediatamente segnalato il fatto al medico cantonale. Non ci sarebbe dunque stata nessuna “operazione del dottor Rey”, che, scrive il legale, era presente con il consenso della clinica.
SP
Il comunicato del DSS
Anche il Dipartimento della sanità e della socialità (DSS) ha preso posizione in merito alla notizia della presenza di Piercarlo Rey in sala operatoria, nonostante la sospensione del chirurgo. In una nota diffusa lunedì pomeriggio, il DSS conferma che l’episodio – verificatosi mesi fa e quindi noto alle autorità – “era stato immediatamente segnalato al medico cantonale”. “Nel rispetto del segreto d’ufficio e delle persone coinvolte (…) non è possibile entrare nel merito delle circostanze del caso specifico, rilevando comunque che si è trattato di una situazione delicata e particolare riguardo al coinvolgimento del medico”, si legge ancora nel comunicato. Il Consiglio di Stato, aggiunge il DSS, ha confermato la sospensione del medico chirurgo. Sospensione contro la quale è stato interposto ricorso al Tribunale cantonale amministrativo.
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