Ticino e Grigioni

Sarebbe stata un’altra storia

Vent’anni fa, a Chioggia, moriva Giuseppe Buffi, presidente in carica del Governo cantonale e artefice principale dell’USI

  • 20 luglio 2020, 09:00
  • 22 novembre, 18:55
01:37

L'eredità di Giuseppe Buffi

RSI/sf 20.07.2020, 08:55

Di: m.c. 

Ebbene sì, sono già passati 20 anni.

E fa persino un certo effetto pensare che, per quelli nati a fine secolo, quel presidente del Consiglio di Stato ticinese in carica, morto d’infarto quand’era in vacanza a Chioggia, è solo uno dei tanti personaggi ai quali: a Lugano e a Mendrisio hanno intitolato una strada; a Bellinzona una piazza.

E fa persino strano immaginarselo nel suo ufficio pieno di giornali vecchi e nuovi, intento a decidere a chi chiedere, tra i suoi redattori, di scrivere il ricordo di quel giorno che se lo portò via. Novanta a cento avrebbe deciso di scriverselo lui quell’articolo. “Sai, in questo Paese, quando muore qualcuno, non si ricorda lo scomparso. Soprattutto se il morto è un personaggio pubblico i necrologi sono una gara per parlare di sé, per dire: io l’ho conosciuto, io e lui abbiamo…”.

Lui, docente per tre anni, ma del 1964 giornalista per sempre (anche quando per 14 anni fu consigliere di Stato) sapeva raccontare i fatti e le persone senza dire nulla di sé. Capace di andare al di là delle apparenze, in nome di un bene superiore sapeva individuare il lato migliore sul quale costruire insieme.

Fu per questo che riuscì laddove altri avevano fallito: dare al Ticino un’università che lo togliesse da quella sua posizione di “corridoio nord-sud per le vacanze”.

Fu per questo che siglò patti e scese a compromessi.

Fu per questo che nel 1995 - anno che per lui coincise anche con un grave lutto - il Parlamento diede il via libera al messaggio con il quale la Svizzera italiana si apprestava ad entrare tra i Cantoni universitari svizzeri. E dopo l’USI arrivò la Supsi (Scuola universitaria professionale) e poi anche la presidenza del Festival del film di Locarno, con l’uscita di scena di Marco Müller e la nomina della prima direttrice: Irene Bignardi.

Il suo partito che oggi, con tutto il Ticino, lo ricorda, nel 1998 gli fece capire che dopo i successi dell’università era giunta l’ora che si facesse da parte. Lui però corse: da solo, “con una bicicletta militare”. Perché lui, Giuseppe Buffi, era fatto così e, con i suoi 64’288 voti, fu surclassato solo da Marco Borradori e Marina Masoni.

Ebbene sì, da quel 20 luglio, sono già passati 20 anni.

Lui, il prossimo 26 settembre, di anni, ne avrebbe compiuti 82.

01:45

20 anni fa moriva Giuseppe Buffi

Telegiornale 20.07.2020, 14:30

03:20

Vent'anni fa la morte di Buffi

Il Quotidiano 20.07.2020, 21:30

Ti potrebbe interessare