“Abbiamo dato indicazioni ai comuni, per il momento, di non distruggere le schede ricevute dopo le 12.00 di domenica e di tenerle sigillate in attesa di un possibile ricorso”: nelle parole del cancelliere Arnoldo Coduri viene resa nota mercoledì la reazione del Governo all'istanza inoltrata martedì dall'avvocato Gianluca Padlina.
Con la sua richiesta, di fatto, il legale chiedeva all'Esecutivo di ordinare agli enti locali di conservare tutte le schede dei ticinesi all’estero arrivate, o che arriveranno a seggi chiusi, per il ballottaggio per il Consiglio degli Stati.
Alla luce di questa decisione, i risultati per l'elezione alla Camera alta potrebbero non essere definitivi e il divario di 45 voti che ha portato all'elezione della socialista Marina Carobbio ed escluso il candidato del PPD Filippo Lombardi potrebbe cambiare. I risultati resi noti domenica saranno pubblicati sul foglio ufficiale venerdì e solo allora scatteranno i 30 giorni di tempo per poter inoltrare eventuali ricorsi al Tribunale federale.
Quelle schede giunte in ritardo
Il Quotidiano 20.11.2019, 20:00