Ticino e Grigioni

"Scienze forensi, CSI non basta"

Emilio Scossa Baggi: "Formazione continua necessaria, perché i criminali sanno sfruttare anche le nuove tecnologie"

  • 21.05.2018, 18:00
  • 23.11.2024, 01:27
I criminali si nascondono anche nelle pieghe del web o del dark web

I criminali si nascondono anche nelle pieghe del web o del dark web

  • reuters

Il nome di Emilio Scossa Baggi, per anni, è stato legato alla polizia scientifica cantonale ticinese. Dall'estate scorsa l'ex capo del servizio è andato in pensione, ma non ha smesso di mettere la sua esperienza e le sue conoscenze a disposizione di chi "le scene del crimine" è ancora chiamato ad analizzarle. Con la sua collaborazione, infatti, è stato istituito, dal servizio informatica forense della SUPSI, il primo corso di formazione continua per chi opera in ambito giudiziario.

Le scienze forensi sono una materia complessa, spaziano in molti ambiti: dalle impronte digitali, alle armi da fuoco, ai documenti falsificati, al DNA, agli incendi; settori molti diversificati fra loro. Il corso proposto dal servizio informatica forense, che lo ricordiamo è una prima in Svizzera, può aiutare i professionisti che operano in campo giudiziario a "comprendere meglio il valore dei riscontri scientifici", spiega ai microfoni della RSI Emilio Scossa Baggi. "Spesso si pensa che un'impronta corrisponda al tal autore (del crimine n.d.r) o che una traccia di DNA corrisponda al tal altro e invece non è così nella realtà. Bisogna integrare il tutto in un contesto. Non è così evidente come nei film di CSI".

A destra, Emilio Scossa Baggi

A destra, Emilio Scossa Baggi

  • tipress

Quando Emilio Scossa Baggi ha iniziato la professione, 37 anni fa, gli esami del DNA ancora non esistevano, così come non c'erano banche dati... Nel frattempo la tecnologia ha avuto uno sviluppo incredibile. "E' questa la grande difficoltà, soprattutto per i magistrati... per loro il pane quotidiano è soprattutto il diritto", spiega Scossa Baggi.

Cambia la tecnologia, cambiano i criminali e oggi gli inquirenti devono anche risalire agli autori di reati che si nascondono nelle pieghe del web o del dark web. "E' un continuo rincorrersi, inventata una tecnologia c'è chi la sfrutta a scopo criminale, quindi bisogna trovare dei mezzi per combatterla. Ci troviamo sempre in un percorso di inseguimento".

CSI-Daniela Giannini/M. Ang.

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