C'è un nuovo modo di vivere la montagna. Un po' più "soft" e che non rinuncia al comfort. È vero, fanno storcere il naso ai puristi dell'alpinismo, ma le camere matrimoniali inaugurate poche settimane fa sulla Capanna dell'Adula sono gettonatissime, al punto che l'afflusso di turisti aiuta, in parte, a compensare il calo di clienti dovuto alla frana di Ghirone (vedi articoli correlati) che rende l'accesso, a questa e altre capanne, più difficile.
Anche oltre i duemila metri ci si adegua
"È una soluzione inedita che si discosta dalle tradizionali 'camerate comuni' dei rifugi 'alla vecchia maniera' — ha spiegato la guardiana della struttura del Club alpino svizzero, Monica Stoppani, ai microfoni della RSI —. Dovevamo inventarci qualcosa per portare più gente in 'alta quota' e abbiamo riflettuto sull'esigenza di un nuovo tipo di turista, diverso dall'appassionato rocciatore che si sveglia alle tre del mattino per fare una vetta".
Anche oltre i duemila metri ci si adegua, insomma: "Sì, ci sono famiglie che vogliono fare una passeggiata, cenare e poi pernottare, per poi tornare a casa — ha aggiunto Stoppani —. Abbiamo visto che queste nuove piccole camere sono molto apprezzate, nonostante si debba pagare un sovrapprezzo".
Per quanto riguarda il blocco dovuto allo scoscendimento di Ghirone, potrebbe arrivare una soluzione dal prossimo fine settimana, con una navetta da Scalveid fino alla diga di Compietto o fino all'Alpe di Garzott per andare alla capanna Motterascio Michela.
CSI/px