Il Consiglio della magistratura, in un comunicato diramato lunedì, tiene a puntualizzare che le due segnalazioni nei confronti di tre giudici del Tribunale penale cantonale “non sono reciproche e nemmeno l’una conseguenza dell’altra: i magistrati coinvolti ne sono stati informati a distanza di poche ore gli uni dagli altri e quando il Consiglio le aveva già ricevute entrambe”. Un’assenza di collegamento diretto che, peraltro, era stata ribadita anche nel servizio giornalistico della RSI.
Il CdM conferma quindi che la segnalazione nei confronti dei giudici Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti è stata presentata dai loro tre colleghi del tribunale (che non vengono citati, ma sono i tre giudici di più lungo corso, ovvero Mauro Ermani, Marco Villa e Amos Pagnamenta, ndr), e l’altra nei confronti dello stesso presidente Mauro Ermani, presentata da terzi.
L’organo di disciplina e di sorveglianza sui magistrati prende oggi posizione dopo che, oltre ai media, anche la politica ha iniziato a interessarsene, con un’interrogazione del deputato Matteo Quadranti al Governo. “Nei limiti posti dal segreto d’ufficio”, con il fine di evitare, rileva il CdM “che vi siano speculazioni che potrebbero danneggiare l’immagine della magistratura e quella dei giudici coinvolti”. Il CdM sottolinea inoltre che a “scanso d’equivoci” l’apertura di un procedimento “significa solo che si rendono necessari approfondimenti, ma nulla ancora dice sulla fondatezza o meno delle critiche ai comportamenti segnalati e sulla loro rilevanza disciplinare”.
Le risposte sulla fondatezza delle segnalazioni non arriveranno comunque a breve: “L’istruzione della fattispecie richiederà del tempo”, si legge nella nota. La situazione, “come sinora constatato dal Consiglio della Magistratura, non pregiudica l’attività giudicante del Tribunale penale cantonale”.
Tensioni al Tribunale penale
Il Quotidiano 27.04.2024, 19:00