In Ticino servono nuovi pompieri: volontari e professionisti, ma serve anche che il Parlamento approvi al più presto la relativa nuova Legge, già approvata dal Consiglio di Stato.
In media ogni anno vengono effettuati circa 3'000 interventi e non solo per il fuoco, ma anche per contenere sostanze pericolose, incidenti o impianti automatici che danno l'allarme. E con i cambiamenti climatici sono sempre più frequenti interventi dovuti al maltempo: oltre 4'000 chiamate solo nell'ultimo fine settimana di violenti temporali alla Centrale d'a'llarme. Ed è il quarto anno di fila che, proprio ad agosto, si registra il picco degli interventi dovuti al maltempo.
Per rispondere con prontezza a tutte queste richieste dei cittadini, sul territorio cantonale vi sono poco meno di 1'400 militi. Il numero ottimale sarebbe 1'600. Finora il reclutamento era lasciato ai vari centri regionali, ora si pensa di centralizzarlo e la Federazione pompieri Ticino pensa di lanciare a breve una campagna per trovare nuovi militi.
Oltre agli uomini servono però anche mezzi all'avanguardia (soprattutto nelle sezioni dei militi di montagna, sempre più spesso confrontati con importanti incendi boschi) e una formazione congiunta fra questi militi e quelli urbani. Per questo, fra progetti e potenziamento, quello che ora è davvero urgente - lo ha ricordato più volte il tenente colonello Corrado Tettamanti, presidente del consiglio direttivo della Federazione - è l'approvazione da parte del gran Consiglio della nuova legge sui pompieri - ferma da aprile 2019 sui tavoli della commissione Costituzione e leggi.
Intanto si apprende che il 2019 è costato 2 milioni e 150'000 franchi, ai quali ne vanno aggiunti altri 600'000 per gli interventi fatti con gli elicotteri.
L'allarme dei pompieri ticinesi
Il Quotidiano 07.09.2020, 20:32