Ticino e Grigioni

Sieroprevalenza, Ticino in prima fila

A colloquio con il professor Emiliano Albanese uno dei coordinatori di Immunitas, il progetto che studia il numero di persone entrate in contatto con il covid

  • 24 settembre 2020, 20:02
  • 22 novembre, 18:29
02:20

CSI del 24.09.20; il servizio di Camilla Luzzani

RSI Info 24.09.2020, 20:01

Di: CSI/Red.MM 

Il tasso di sieroprevalenza, cioè il numero di persone entrate in contatto con il coronavirus, è più alto in Ticino rispetto agli altri cantoni svizzeri. A dirlo i primi risultati dello studio Immunitas condotto a livello nazionale. Nella prima fase hanno partecipato circa 700 adulti tra i 20 e i 64 anni che si sono sottoposti al prelievo di sangue nel mese di luglio.

Un confronto diretto fra i Cantoni è possibile - spiega alla RSI il professore dell'USI Emiliano Albanese, uno dei coordinatori di Immunitas - perché in tutta la Svizzera sono stati usati gli stessi test e le stesse procedure: “Quello che emerge è che il Ticino ha una sieroprevalenza più alta di Zurigo, Basilea e canton Vaud. Quanto è maggiore? Beh… in Ticino siamo attorno all’11%, canton Vaud 7%, Basilea 4% mentre Zurigo scende addirittura al 3%”.

Ma cosa vuol dire avere una sieroprevalenza più alta? “Vuol dire che più persone sono entrate a contatto con il virus e sono state infettate perché la risposta anticorpale è possibile solo in questa circostanza”.

Quindi è corretto anche dire che più persone hanno sviluppato gli anticorpi? “Sì, perché il test misura proprio la presenza degli anticorpi. Quello che non si può dire perché non si sa ancora è se questa risposta immunitaria protegga dalla nuova infezione”

Un confronto può essere fatto anche con i risultati del test sierologico condotto dall'Ufficio del medico cantonale nel mese di maggio e questo anche se i due test non erano proprio uguali. “Tra maggio e luglio, che sono due fotografie tra la fase 1 e la fase 2, c’è stato un aumento. – spiega Albanese – circa un punto percentuale in più; cioè più di una persona su cento è entrata in contatto con il virus e moltiplicata quindi per la nostra popolazione significa diverse migliaia di persone”.

Si può guardare questo tasso di prevalenza ancor più nel dettaglio.“Le giovani donne tra i 20 e i 35 anni hanno una sieroprevalenza addirittura del 18%. Invece gli adulti fra i 50 e i 64 anni – uomini e donne insieme – intorno al 10%. Quindi il virus sta girando di più tra le giovani donne rispetto agli adulti dai 50 anni in su”.

C'è poi un dato interessante che riguarda la diversità regionale della sieroprevalenza sul territorio ticinese:“A Locarno la sieroprevalenza è poco sopra il 15% mentre Bellinzona si attesta attorno al 10%. Le altre zone sono più o meno in mezzo a queste due cifre”.

Questi sono come detto i primi risultati, ma è importante dire che lo studio Immunitas prosegue. A breve si sottoporranno al test sierologico i ragazzini in età scolastica e gli over 65. E poi continuano ad essere seguite anche le persone che hanno già preso parte alla prima fase del test. Questo per studiare da una parte l'impatto psicologico della pandemia e dall'altra per riuscire a capire se gli anticorpi resistono e continuano a proteggere anche da un'eventuale seconda ondata.

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